Meno carne nelle mense universitarie, lo chiede “Whatmann”

Università vegana

Mangiare fuori casa per molti studenti può non essere così semplice se hanno deciso di essere vegetariano o vegani, ecco come nasce il progetto Mens Sana della fondazione Whatmann.

Che cosa chiederete alle università Italiane?
Chiederemo l’introduzione di un nuovo menu pensato per  ridurre il  consumo di carne. Il numero di piatti veg dovrà essere pari a quello dei piatti a base di carne o pesce. Non vogliamo che persone che hanno scelto di seguire un certo stile di vita siano impossibilitate a mangiare in mensa.

Perché avete scelto di rivolgervi solamente a quelle statali?Crediamo che riuscendo a portare questo progetto in alcune università statali, le altre, seguiranno a ruota, anche per una questione di interessi finanziari e d’immagine. Uno studente veg,  che sta per scegliere il proprio indirizzo universitario, sarà sicuramente più interessato a rivolgersi  ad un’università che ha avuto riguardi in certe scelte di vita; magari non sarà un fattore determinante ma avrà di certo una forte influenza nella scelta. Una volta completato questo progetto vorremmo, inoltre, promuovere questa iniziativa anche alle scuole statali. 

Quanta carne si potrà “risparmiare”?
Effettuare un calcolo approssimativo non è facile per diversi motivi: molte università hanno più di una mensa  ed ogni mensa ha un proprio menu, ed un numero di studenti da sfamare differente. Abbiamo però avviato il progetto, in maniera sperimentale, in una delle quattro mense di Siena: calcolando la carne (affettati) presente nei panini del menu “prendi e vai”, abbiamo stimato che, ogni cinque giorni, vengono serviti 18 kg di carne in meno e, continuando con i calcoli, se moltiplichiamo questi 18 kg per 6 mesi, ovvero, 24 settimane lavorative, otteniamo circa 430 kg di carne in meno. Soltanto togliendo dal menu quattro panini a base di carne e sostituendoli con panini veg si arriva a questo risultato. Se consideriamo che in Italia ci sono più di 200 mense va da sé che il progetto porterà un immenso “risparmio” di carne.

Avete già avuto riscontri?
Sì, abbiamo avviato l’iniziativa, ma in maniera sperimentale, ovvero: senza dire nulla del progetto, abbiamo contattato la mensa universitaria “Sallustio Bandini”, in Siena, ed abbiamo proposto delle modifiche al menu proponendo loro di aumentare il numero di piatti veg e di ridurre, quindi, il numero di piatti a base di carne o pesce. Abbiamo inoltre richiesto una cucina più salubre. Le nostre richieste si sono trasformate, dal 7 Gennaio 2015, in un nuovo menu completamente rivisitato, più sano e attento ai vegetariani e ai vegani.

Avete buone speranze di riuscire a coinvolgere tutte le università?
Crediamo che diffondere il progetto e pubblicizzarlo il più possibile possa aiutarci molto a realizzarlo. A tal proposito abbiamo contattato diversi chef famosi per il loro impegno a favore della cucina veg e salutista che, speriamo, si occupino del menu. La loro fama e il loro impegno in questo campo sarà la combinazione che crediamo vincente per questo progetto.

Da dove nasce l’idea di “Mens” Sana?
La nostra fondazione si occupa di tre campi: ambiente, diritti umani e cultura. Nel campo diritti umani abbiamo ricevuto molte richieste di aiuto, da parte di studenti veg, poichè molto spesso, a causa di mancanza di piatti veg nelle loro mense non riuscivano a mangiare e, quindi, ad esercitare un loro diritto. Abbiamo fatto ricerche, ci siamo informati in giro sulla realtà dei fatti e, verificate le lamentele, abbiamo elaborato il progetto “Mens” Sana. Inoltre, noi fondatori, siamo personalmente interessati a realizzare questo progetto, non solo perché siamo chi vegetariano e chi reducetariano, ma soprattutto perché la produzione di carne costituisce un grande problema ambientale. 

E’ possibile supportare il progetto?
Ognuno può partecipare: diventare un volontario del Whatmann, mettere mi piace alla pagina della nostra fondazione e condividere il post del progetto “Mens” Sana, invitare amici a premere like e a condividere a loro volta. Un altro modo ancora è stampare i volantini del progetto e diffonderli nelle università ed in giro per l’Italia. Chiunque volesse stamparli può contattarci all’indirizzo email [email protected] Inoltre, avremmo intenzione di far scegliere i piatti del nuovo menu direttamente agli studenti tramite un sondaggio.

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