“La carne fa crescere meglio”: simposio con patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità

Carne fa male

Il simposio scientifico internazionale dal titolo “Il ruolo nella carne nell’alimentazione umana” si è tenuto il 15 novembre 2016 con il contributo di “Carni sostenibili“, portale creato da Assocarni, Unitalia e Assica (Associazione Industriali delle carni e dei salumi) che, dal 2012, lavora a “diffondere un’informazione in controtendenza rispetto a quella attuale sulla pericolosità della carne”.

La questione del patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità

Al simposio si è accompagnata un’accesa polemica da parte della giornalista Giulia Innocenzi che ha pubblicamente attaccato gli organizzatori per aver sostenuto che l’evento fosse patrocinato dall’Istituto Superiore di Sanità. Vegolosi.it ha raggiunto telefonicamente il capo ufficio stampa dell’ISS per chiedere chiarimenti sulla questione: “Il patrocinio è stato concesso – spiega Anna Mirella Taranto – ma in base ad un regolamento che stiamo modificando e che verrà reso ufficiale a Gennaio”. In sintesi, il patrocinio viene concesso dopo che i contenuti dell’evento in questione sono stati vagliati dal Capo del Dipartimento di competenza che, in questo caso, come ci spiega l’ufficio stampa dell’ISS era quello di Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare. Il Presidente Dell’ISS, Ricciardi ha però avviato “la revisione della procedura di concessione dei patrocini da parte dell’ISS, già prima di questa vicenda, secondo criteri di oggettiva validità scientifica, imparziali e coerenti con il codice etico dell’ISS.” Insomma, sembra di capire che il regolamento di concessione dei patrocini non fosse perfetto e che quindi la revisione porterà ad un infittirsi delle maglie che garantiscono “oggettività scientifica e imparzialità”. “Non mi chieda se con il nuovo regolamento sarebbe stato dato il patrocinio, non le saprei rispondere” conclude la dottoressa Taranto.

Che cosa è stato detto al simposio

carne fa maleAl simposio hanno partecipato numerosi medici provenienti da ogni parte d’Italia, per i quali era prevista l’assegnazione anche di 3 crediti formativi. A sostegno dell’importanza della carne nell’alimentazione umana è intervenuto il nutrizionista Giorgio Calabrese : “La carne è un elemento che fa parte da sempre dell’alimentazione che noi chiamiamo Dieta Mediterranea. L’OMS ha avuto la forza di attaccarla ma non avendo il coraggio di metterla come prima causa dell’insorgenza dei tumori, perché chi ha gestito quel tipo di comunicazione è stato condizionato da altri mondi: quello vegano e della soia, che hanno dato alternative non equipollenti ma rassomiglianti”. Un attacco diretto, quindi, all’alimentazione vegana, tacciata di non equivalente a una onnivora per il nostro organismo.

“L’OMS è stata bacchettata – ha aggiunto Calabrese – perché ha posizionato 800 lavori che lo dicevano (che la carne fosse cancerogena, ndr) e ne ha dimenticati 80mila che dicevano esattamente l’opposto. Mangiare la giusta quota carne, con la giusta tecnica di cottura, con pochi condimenti se non quelli vegetali, significa far crescere meglio i bambini, aiutare gli adulti ad essere più forti e soprattutto ad essere più longevi in piena qualità di vita”. Non si trovano tracce, però, di dichiarazioni sul tema delle carni processate che non vengono riportate da nessuna agenzia di stampa. E’ da ricordare infatti che l’OMS ha inserito la carne rossa (ossia quella dei mammiferi) fra i “probabili cancerogeni”, ma ha inserito le carni processate (salumi e simili) nella categoria Gruppo 1, ossia quella dei carcinogeni umani certi, con 117 agenti individuati fino ad oggi (ad esempio fumo, alcol, smog, arsenico, benzene).

Anche Tom Brenna, professore di Nutrizione umana e di Chimica della Cornell University di New York, che ha osteggiato l’eliminazione drastica della carne dalla dieta umana, dichiarando: “In una popolazione che discende da antenati onnivori, che quindi presenta una maggiore probabilità di essere portatrice di geni che richiedono un consumo di carne per restare in salute, il drastico passaggio ad una dieta strettamente priva di alimenti di origine animale potrebbe essere rischioso”. Ha poi aggiunto: “Si tratta di nutrienti estremamente importanti in particolare durante le prime fasi dello sviluppo umano, per la crescita, lo sviluppo del cervello e la riparazione dei tessuti, oltre che per il mantenimento della funzione metabolica nell’invecchiamento”.

 

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