Morto lo stambecco feritosi con una scatoletta di tonno: un’altra vittima dei rifiuti umani

I rifiuti non solo sono un danno enorme per il terreno e le falde acquifere ma un rischio reale per la fauna selvatica e non.

L’esemplare di stambecco di circa 10 anni curato dai Vigili del Fuoco di Belluno la scorsa domenica nei pressi del lago di Sorapis, a circa 2000 metri di quota sulle Dolomiti bellunesi, è stato trovato morto. L’animale non è sopravvissuto agli stenti e alle ferite causategli da una scatoletta di tonno che aveva accidentalmente ingerito. A darne notizia è l’associazione ENPA.

“Abbiamo provato a salvarlo – ha affermato Marco Martini, veterinario Enpa e direttore sanitario Crfs di Treviso gestito dall’Enpa intervenuto sul posto per soccorrere l’animale – purtroppo non sapevamo da quanti giorni era rimasto incastrato e le condizioni degli organi interni non erano prevedibili. Questi animali si tengono giustamente lontani dall’uomo e si fanno vedere solo quando si trovano in estrema difficoltà. Noi abbiamo fatto tutto il possibile e rattrista pensare che questa morte è la diretta conseguenza della maleducazione e della superficialità delle persone”.

Lo stambecco appena ritrovato in un’immagine dei Vigili del Fuoco di Belluno: qui l’animale era sedato e pronto per essere curato.

L’Enpa lancia ancora una volta un appello a non gettare rifiuti nell’ambiente. “Gettare una scatoletta di alluminio o una bottiglia di plastica può rappresentare la condanna a morte per molti animali. Questo stambecco è solo l’ultima vittima della maleducazione umana. Basti pensare a tutti i recuperi di tartarughe morte a causa della plastica recuperate quest’anno. La montagna come il mare sono habitat in cui vivono esseri viventi e non dobbiamo mai dimenticarlo. Durante le vacanze, periodo in cui ci riversiamo in massa in questi ambienti, è fondamentale seguire semplici regole di buonsenso ed educazione. La prima: mai lasciare rifiuti in giro!”

Spesso i rifiuti, in particolare quelli plastici, possono attirare gli animali selvatici a causa del loro colore o della loro forma e questo può provocare danni enormi alla loro salute o, addirittura, provocarne la morte. Non sono pochi – e sono solo alcuni – i casi saliti alla cronaca di animali venuti a contatto con i rifiuti abbandonati senza nessun riguardo. Fece il giro del web, per esempio, una foto scattata su una spiaggia di St. Pete Beach in California nella quale un pulcino di black skimmer veniva nutrito dalla madre con un mozzicone di sigaretta.

Il centro di recupero ricci La Ninna, in provincia di Cuneo, invece, mostrò le immagini di Niky un riccio femmina che sulla sua strada incontrò un anello di plastica di quelli che servono per sigillare i tappi di plastica delle bottiglie. L’anello si incastrò fra la sua testa e la sua zampa, procurandole non solo una ferita ma anche impedendole di mangiare. Fortunatamente la sua storia fu a lieto fine perché una volontaria lo portò al centro per essere curata.

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