Italcarni, salmonella nella carne e maltrattamenti: “Tutto vero”

Italcarni

Svolta nell’indagine sugli animali maltrattati e sulla carne contaminata dalla salmonella alla Italcarni di Brescia. Dopo le immagini delle videocamere nascoste che hanno fatto scattare l’intervento delle forze dell’ordine e che hanno portato a un’inchiesta della Procura di Brescia, le accuse sono state confermate. Il macello di Ghedi dopo esser stato messo sotto sequestro ad inizio ottobre, è stato chiuso qualche giorno fa dopo che la Guardia Forestale aveva trovato salmonella nella carne, con valori batteriologici 50 volte superiori al consentito.  Nemmeno l’amministratore unico Federico Osio, ha potuto negarlo: “Tutto quello che contestate è vero” avrebbe dichiarato Osio al pubblico ministero Ambrogio Cassiani, che l’ha sentito per più di due ore.

Al centro dell’inchiesta l’amministratore, quattro collaboratori e due veterinari, accusati di prendere bustarelle, incaricati di effettuare i controlli necessari per la verificare il rispetto delle regole e la salubrità del prodotto. Perché gli animali, come mostrerebbero i video, venivano presi a bastonate, trascinati giù dai camion con catene in ferro e cadendo riportavano fratture che non curate infettavano la carne. In merito l’avvocato Alessandro Asaro, legale di Italcarni ha dichiarato: “Non sapevano della gravità delle azioni contestate, non pensavano di generare rischi elevati per chi avrebbe comprato carne”.

Nei controlli c’era leggerezza” avrebbe ammesso Osio, che ha precisato che non c’era la consapevolezza che a causa dei maltrattamenti si potessero creare problemi nel prodotto finale, tanto che il bollo sanitario per la genuinità del prodotto, veniva apposto dal macello stesso.

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