Ecco il panettone vegano di Deliveroo: il ricavato andrà ai City Angels

Una scelta interessante e un’iniziativa che si spera sia apripista di altre

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Un panettone vegano, farcito con una crema al pistacchio e ricoperto da una glassa al cioccolato aiuterà l’associazione dei City Angels grazie all’iniziativa milanese di Deliveroo che dal 9 dicembre e per pochissimi giorni, metterà in vendita questo dolce speciale. I ricavati, infatti, saranno devoluti proprio a loro gli angeli delle città, fondati nel 1994 a Milano da Mario Furlan, ora presenti in 19 città italiane e a Lugano, in Svizzera. La missione? Aiutare chiunque abbia bisogno. Dai senzatetto (li aiutiamo sulla strada e in centri d’accoglienza da noi gestiti) ai cittadini in difficoltà.

E’ proprio il fondatore Furlan a spiegarci l’iniziativa e la scelta da parte del colosso del food delivery di un dolce di certo non “classico”: “‘L’iniziativa è di Deliveroo, cui siamo grati. Sia loro che noi abbiamo voluto che il panettone fosse vegano, in segno di amore verso tutte le creature”. Un messaggio importante anche se legato ad un brevissimo periodo per per una collezione di soli 50 pezzi. Non ci conoscono ancora i dettagli (il prezzo, per esempio), ma grazie alle immagini è possibile vedere che la confezione è particolare e lontana dagli stereotipi natalizi. Le decorazioni che campeggiano sulla scatola del panettone vegan di Deliveroo e che verranno venduti tramite Soul Green, sono state realizzate dagli street artist di Art of Sool, collettivo di tre artisti che mescolano dal 2010 la loro arte insieme per creare molte opere sia di street art pure che con grandi collaborazioni con marchi e aziende.

La solidarietà e il tema della scelta vegan non sono una novità se pensiamo alla storia della Compagnia della Polenta, gruppo di volontariato che sulle strade di Milano distribuisce a chi ne ha bisogno pasti totalmente vegani. Un gruppo di amici, cresciuto nel corso del tempo fino a costituire un’associazione, distribuisce in media ogni settimana circa 160 piatti a base vegetale a clochard e persone in difficoltà. “C’è la polenta, che ci ha dato il nome, con lo spezzatino di soia, ma anche la pasta coi legumi, il riso con la verza e le patate, la frutta e i dolci. Noi volontari – racconta il portavoce, Roberto Bertani – siamo tutti appassionati di cucina. Con poco, riusciamo a fare molto”.

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