Api salve, stop ai neonicotinoidi per due anni

ape

Gli alveari possono tirare un sospiro di sollievo: è passata ieri a Bruxelles, in Commissione europea, la norma salva api che blocca l’utilizzo di pesticidi neonicotinoidi in agricoltura per due anni.

I neonicotinoidi sono fitofarmaci utilizzati per uccidere gli insetti che danneggiano piante quali mais,  cotone, colza, bietola e girasole, oltre a diversi alberi da frutto; tra i principali produttori (quelli che saranno maggiormente colpiti dalla norma appena entrata in vigore) ci sono le industrie chimiche Bayer e Syngenta. Lo stop è passato con 15 Paesi a favore dell’iniziativa, otto contrari (tra cui l’Italia!) e quattro astenuti.

La posizione contraria di Roma (che pochi mesi fa era invece favorevole allo stop) è stata giustificata con la decisione della Ue di impedire l’uso in granuli di questi pesticidi sulle foglie di piante da frutto prima della fioritura.

Secondo le ricerche della European food safety authority, i neonicotinoidi non danneggiano solo gli insetti “nocivi” per le coltivazioni tradizionali (evidentemente non stiamo parlando di metodo biologico, più rispettoso della biodiversità vegetale e animale), ma anche le api, preziosissime per l’agricoltura e l’economia europee.

Dati provenienti da Bruxelles sostengono infatti che i piccoli e laboriosi insetti produrrebbero un giro d’affari pari a 29 miliardi di euro l’anno, ad esempio con l’impollinazione di diversi alberi da frutto, come le mele, o con la produzione di miele, a fronte di un’industria chimica che ne vale “solo” 17.

Redazione

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