Volkswagen: dopo le accuse è stop ai test dei gas di scarico sugli animali

L’annuncio è arrivato tramite una lettera inviata a PETA dall’amministratore delegato, l’associazione: “Ora tocca alle altre aziende”

test Volkswagen animali

Stop ai finanziamenti per i test sugli animali: come riporta il New York Times, questo è il dietrofront del colosso automobilistico tedesco Volkswagen, sotto accusa all’inizio di quest’anno per aver finanziato test sulla tossicità dei gas di scarico delle proprie auto su un gruppo di scimmie. A conferma della notizia una lettera inviata a PETA da Herbert Diess – CEO dell’azienda – nella quale è stato confermato il cambio di rotta: l’azienda ha garantito infatti che in futuro non farà più uso di animali nei test, a meno che non sia obbligata dalla legge. Un enorme passo avanti, ottenuto anche grazie al contributo dell’associazione animalista e dei suoi sostenitori: secondo PETA, infatti, solo negli Stati Uniti sono state più di 160 mila le persone ad aver firmato la petizione contro questa pratica.

Che cosa è successo all’inizio dell’anno

Volkswagen, insieme ad altre due grandi aziende automobilistiche come BMW e Daimler, nell’occhio del ciclone per via di un’inchiesta condotta dal New York Times: i tre colossi tedeschi avrebbero infatti finanziato nel 2014 dei test di tossicità dei gas di scarico delle proprie auto su un gruppo di macachi. Tenuti nascosti fino a quest’anno, gli esperimenti sottoponevano gli animali all’inalazione forzata dei fumi prodotti da un vecchio Maggiolino Volkswagen per quattro ore, mentre venivano proiettati cartoni animati per distrarli e tranquillizzarli. Questo perché, a seguito dell’allarme lanciato nel 2012 dallo IARC – agenzia internazionale per la ricerca contro il cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità– secondo il quale i gas di scarico delle automobili sarebbero cancerogeni per l’uomo, queste case automobilistiche vollero prendere provvedimenti e dimostrare il contrario.

Una volta scoppiato lo scandalo, BMW e Daimler presero le distanze dallo studio condotto, definendo gli esperimenti sugli animali “superflui e ripugnanti” e dichiarando la propria estraneità alla vicenda, per la quale sarebbero state avviate anche delle indagini interne. Anche Volkswagen ha detto la sua condannando qualsiasi forma di tortura sugli animali e scusandosi per quello che venne definito “un errore“.

Adesso, invece, la svolta: “Volkswagen ha fatto la cosa giusta impegnandosi a non condurre più test sugli animali, che sono irrilevanti per la salute umana e non richiesti dalla legge” – ha dichiarato Kathy Guillermo, Vice Presidente del gruppo PETA – Invitiamo le altre case automobilistiche che ancora effettuano test sugli animali a seguire questo esempio, adottando metodi di ricerca moderni, umani e senza animali“.

Crediti foto in apertura: Peta.org

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