Siamo quello che mangiamo? Scopri la ricetta per te

Vi siete mai chiesti che cosa mangerebbero i vostri filosofi preferiti se fossero vegani o vegetariani? Ecco la risposta.

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E’ noto il motto “primum vivere, deinde philophare”, anche per i filosofi, infatti, il cibo è il motore che alimenta il cervello. Molti sono i filosofi che si sono interessati di cibo: c’è chi ha pensato che il cibo dovesse essere un vero e proprio nutrimento per l’anima, c’è chi invece ha ritenuto che fosse solo mera nutrizione e chi invece ha sostenuto che il cibo servisse per sfruttarne i benefici. E tu, cosa ne pensi? Scopri quale ricetta più si addice al tuo filosofo preferito.

Clicca la foto per scoprire la ricetta

Sant’Agostino/Lingotti di cous cous con crumble

Originario di Tagaste, attuale Algeria, era Sant’Agostino, per lui abbiamo pensato a un ingrediente tipico della cucina africana: il cous cous, in versione dolce. Prova questi deliziosi lingotti di cous cous con crumble.

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Pitagora/Crumble vegetariano di ortaggi alla maggiorana

Pitagora è stato uno dei primi filosofi vegetariani: la sua dottrina sosteneva che l’uomo non dovesse cibarsi di carne perchè, dato che le anime possono reincarnarsi anche negli animali, mangiarli equivarrebbe a essere cannibali. A uno dei primi vegetariani della storia dedichiamo una ricetta vegetariana doc: crumble di ortaggi alla maggiorana.

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Immanuel Kant/Bocconcini di soia nera

Kant si dice fosse un grande appassionato di cibo, per lui i pasti ricoprivano uno dei momenti più importanti della giornata: tutti i suoi pasti duravano molto, si dice che mangiasse lentamente e che non amasse alzarsi dalla tavola subito dopo aver finito il pasto. Non mangiava mai da solo, poiché sosteneva che mangiare da soli è nocivo e che c’è sempre bisogno di una buona compagnia. Inoltre, Kant, preferiva che i commensali fossero da tre a nove: “Non meno delle Grazie e non più delle Muse”. In onore di un buon gustaio come Kant vi proponiamo una ricetta sfiziosa come questi bocconcini di soia nera, che è possibile mangiare da tre a nove, proprio come avrebbe voluto il filosofo.

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Jean-Jacques Rousseau/Grissini integrali speziati ai semi di chia

Jean-Jacques Rousseau, uno dei padri dei democratici illuministi, trascorse la sua gioventù a Torino, dove studiò e ottenne i suoi primi impieghi. Di lui si dice che fosse davvero ghiotto dei famosi grissini torinesi, ma avrebbe senz’altro apprezzato anche la nostra variante vegana: grissini integrali speziati ai semi di chia.

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Epicuro/Crema di cannellini 

Il fondatore della teoria del piacere, emblema della morigeratezza e della temperanza, di certo non si può dire che fosse un appassionato di cibo: per lui il cibo consiste nella mera nutrizione. Epicuro avrebbe tuttavia apprezzato questa crema di cannellini, un pasto semplice, ma in grado di fornire grande energia, come sempre, senza rinunciare al gusto.

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Ludwig Feuerbach/Torta vegana di quinoa e carote

A una sua famosa opera Feuerbach ha dato il titolo “L’uomo è ciò che mangia”: per lui l’uomo coincide esattamente con ciò che mangia. In onore di Feuerbach un dolce nutriente e sano: torta vegana di quinoa e carote.

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Jean-Paul Sartre/Cheesecake allo yogurt e fichi

La leggenda dice che Sartre avesse strane abitudini alimentari: sceglieva i cibi in base ala consistenza, non gli piacevano consistenze molli come crostacei o pomodori, ma amava il connubio dolce e frutta. Sicuramente avrebbe apprezzato questa cheesecake allo yogurt e fichi.

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Camilla Gaetano

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