“The Animal People” prodotto da Joaquin Phoenix: cosa accade se gli animalisti irritano il potere?

Dieci anni di riprese e di materiali nel documentario che racconta la storia dei processo per terrorismo subito da alcuni giovani attivisti per gli animali negli Stati Uniti

Ci sono voluti 10 anni affinché la storia di sei attivisti per i diritti animali, potessero finalmente raccontare la loro incredibile storia al pubblico di tutto il mondo attraverso un documentario e il merito è anche dell’attore e attivista vegano Joaquin Phoenix, produttore esecutivo del lungometraggio “The Animal People”.

Il documentario racconta la storia della campagna Stop Huntington Animal Cruelty (SHAC) che ha portato una società internazionale (La Huntigton Life Science, uno dei più grandi laboratori europei di sperimentazione animale con sede in Inghilterra) sull’orlo del collasso finanziario, con il risultato di dare avvio ad una delle più grandi indagini dell’FBI nella storia degli Stati Uniti, così come all’accusa senza precedenti per i sei giovani attivisti americani per terrorismo. Il sito web attraverso il quale gli attivisti raccontavano la storia di torture sugli animali, venne accusato di incitare le persone alla violenza contro l’azienda dato che un gruppo di persone iniziò a passare all’azione violenta, colpendo la struttura addirittura con degli attentati rivolti non solo alla Huntigton ma anche alle aziende che la finanziavano, arrivando a vere e proprie aggressioni fisiche ad alcuni pezzi grossi dell’azienda. “Fu davvero frustrante” spiega Josh Harper uno degli attivisti allora coinvolti nei fatti e confinato per tre anno in una prigione federale – dover rispondere ad una giuria di atti che non ho mai compiuto”.

Il tema del film, ricco di immagini inedite e di registrazioni è: fino a che punto è davvero rispettato il primo emendamento della costituzione degli USA ossia quello che garantisce la terzietà della legge rispetto al culto della religione, nonché la libertà di parola e di stampa, il diritto di riunirsi pacificamente e il diritto di appellarsi al governo per correggere i torti?

Un’immagine delle proteste che si svolsero davanti alla sede della Huntington Life Science

I registi Cassandra Suchan e Denis Henry Hennelly hanno raccontato la storia di questi attivisti e di come il governo americano mise mano ad hoc alle leggi per garantire che queste proteste non si ripetessero. L’Ufficio di presidenza, infatti – racconta la scheda del film – diede il via ad una campagna di sorveglianza senza precedenti, creando un modello operativo che sarebbe stato poi utilizzato contro il movimento di  protesta Occupy Wall Street e Black Lives Matter. Il Congresso degli Stati Uniti, sotto la pressione delle imprese, riscrisse le leggi in preparazione di una specifica azione penale, indebolendo potenzialmente il diritto alla libertà di parola per tutti gli americani”.

“The Animal People- hanno spiegato i registi –  è un ritratto agghiacciante di ciò che accade quando l’attivismo irrita e mette i discussione le istituzione al potere, perché se degli attivisti che usano la legge e la garanzia fornitagli dal Primo Emandamento di protestare liberamente contro qualcosa di terribile come gli esperimenti sugli animali che si svolgevano in quella ditta, la nostra democrazia è persa, è niente.”

La campagna “Stop Huntingdon Animal Cruelty” è stata dichiarata chiusa dagli stessi attivisti nel 2014.  “Dopo oltre 10 anni di organizzazione della campagna SHAC e dopo aver inviato onde d’urto a tutta l’industria della vivisezione, la nostra opposizione si è evoluta – ha spiegato l’associazione al giornale The Indipendent – il panorama legale è cambiato e quindi è tempo che anche noi cambiamo le nostre tattiche. Con l’aumento della repressione governativa contro gli attivisti per i diritti degli animali nel Regno Unito, è il momento di rivalutare i nostri metodi, gli ostacoli e le debolezze degli avversari, di costruire la nostra rete di solidarietà per gli attivisti e di iniziare a trovare soluzione alla repressione”.

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