Il Ministro Costa risponde a Salvini: “Il riscaldamento globale non è un’opinione”

Costa ha spiegato con argomentazioni e dati scientifici la differenza, a quanto pare non troppo chiara, fra meteo e riscaldamento globale

Il libro del meteorologo Luca Mercalli come “scudo” contro le dichiarazioni di Matteo Salvini: Sergio Costa, ministro dell’Ambiente risponde con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, alle dichiarazioni del Ministro degli Interni durante un comizio elettorale a Sassuolo.

Salvini aveva infatti dichiarato: “Da quando hanno lanciato l’allarme del riscaldamento globale fa freddo, c’è la nebbia. Lo sto aspettando questo riscaldamento globale“, confermando questa posizione, simile per modalità e argomento a quella del presidente statunitense Donald Trump, durante una conferenza stampa tenutasi alla sala stampa estera di Milano: “Parlando di riscaldamento globale, siamo a metà maggio…  io invoco il riscaldamento globale perché un freddo simile non c’è mai stato in Italia negli ultimi anni, siamo costretti a riaccendere il riscaldamento”.

Eppure le cose non stanno così, come ha ribadito Costa: “La prima metà di maggio 2019 è stata più fredda del solito di 2-4 °C in Italia e su gran parte d’Europa, con inconsuete nevicate a bassa quota, tuttavia è un evento locale e temporaneo che non contraddice il riscaldamento globale” – ha spiegato il Ministro. “Non bisogna confondere i concetti di tempo – ovvero le situazioni meteorologiche a scala locale nell’orizzonte di ore o pochi giorni, come il freddo italiano di questo periodo – e di clima – ovvero l’evoluzione delle condizioni medie su lunghi periodi, alla scala di decenni e secoli”.

Una spiegazione supportata dai dati scientifici tratti non solo dal libro di Luca Mercalli, “Non c’è più tempo. Come reagire agli allarmi ambientali” edito da Einaudi, ma anche da quelli noti che arrivano da studiosi e scienziati di ogni parte del mondo.”Il riscaldamento globale è un fenomeno planetario a lungo termine – continua il Ministro dell’Ambiente – che non esclude locali e brevi periodi più freddi del consueto, peraltro sempre più rari: all’osservatorio di Moncalieri (Torino), riconosciuto dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale come una delle stazioni di riferimento centenarie in Italia, nel periodo 2010-2018 i record di caldo sono stati 12 volte più numerosi di quelli di freddo. I cambiamenti climatici non sono un’opinione, ma dati scientifici. L’Italia è in prima linea per combatterli”.

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