Caccia: approvato emendamento per uccidere di più, anche nelle aree protette

La norma consentirà di cacciare nelle aree protette e persino nelle aree urbane, tutte le specie e per tutto l’anno e poi, dopo i controlli, di mangiarsele.

“Una pagina vergognosa per la tutela dell’ambiente in Italia”, così il WWF definisce l’emendamento alla Legge di Bilancio che stravolge la gestione faunistica italiana. Il provvedimento, inserito nella Legge di Bilancio, introduce una norma che consentirà di cacciare nelle aree protette e persino nelle aree urbane, tutte le specie e per tutto l’anno.

Qual è l’obiettivo di questo emendamento il cui primo firmatario è Tommaso Foti, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia? Quello del contenimento di specie ritenute dannose per “per la tutela delle biodiversità, per la tutela del patrimonio zootecnico, per la tutela del suolo, per motivi sanitari, per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio storico-artistico, per la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali e ittiche, per la tutela della pubblica incolumità, e della sicurezza stradale”.

Un provvedimento scellerato, presentato in linea teorica per ridurre la popolazione di cinghiali – nonostante numerosi studiosi affermino che l’uccisione non è il metodo corretto per farlo – ma che riguarderà tutta la fauna selvatica senza distinzioni, comprese le specie a rischio come lupi e orsi, anche in aree protette. Una vera e propria dichiarazione di guerra agli animali di tutte le specie” ha dichiarato Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.

Alcuni dei cinghiali salvati dai volontari de “La Sfattoria degli ultimi”, al centro questa estate di un tentativo di abbattimento senza giustificazioni sanitarie nell’ambito del contenimento della peste suina africana. Gli animali sono stati salvati dal pronunciamento del TAR del Lazio che ha bloccato l’intervento dell’ASL

WWF fa notare inoltre che “è pericolosissimo prevedere la possibilità di cacciare in città e in parchi e riserve naturali che sono frequentati da cittadini, escursionisti, bambini (magari impegnati in attività di educazione ambientale). Già oggi sono decine ogni anno le persone – anche del tutto estranee alla caccia – vittime di “incidenti” di caccia, figuriamoci cosa potrà accadere se si consentiranno battute di caccia nei nostri centri urbani. Viene da chiedersi se i parlamentari che stanno votando a favore di questo provvedimento si rendano effettivamente conto di cosa stanno approvando e se sono pronti anche ad assumersene le responsabilità”.

Il provvedimento, inoltre, prevede che gli animali cacciati in questo frangente, dopo opportuna verifica igienico-sanitaria, possano anche essere mangiati.

“Si sta per introdurre nel nostro Paese una caccia senza regole mascherata da attività di controllo – continua WWF – Un’attività che peraltro non porrà alcun freno alla proliferazione dei cinghiali perché si continua ad insistere nell’errore di affidare ai cacciatori la gestione faunistica, nonostante sia stata proprio la caccia a determinare, prima, l’immissione dei cinghiali a scopo venatorio in tante parti d’Italia e, dopo, il loro aumento attraverso sistemi di caccia sbagliati che determinano il disgregamento dei branchi moltiplicando il successo riproduttivo”.

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