Europa, accordo storico: stop al commercio di prodotti legati alla deforestazione

Dopo due anni di negoziati, incontri e valutazione, il parlamento europeo ha trovato un accordo con il plauso di molte associazioni. Ora manca la legge definitiva.

In Europa non si potranno più importare né commercializzare prodotti la cui realizzazione abbia implicato deforestazione in qualsiasi parte del mondo. L’accordo, definito “storico” anche dall’associazione WWF, è stato raggiunto qualche settimana fa.

Dopo due anni di campagne di pressione sull’Europa anche grazie all’iniziativa #Together4Forests che negli ultimi due anni ha riunito 220 ONG per ottenere questa importante legge, l’Europa ha deciso che olio di palma, soia, caffè, cacao, capi di bestiame, legname e gomma, ma anche derivati ​​come carne bovina, mobili, cioccolato e carta non potranno più essere importati sul territorio europeo se collegati a processi di deforestazione.

L’accordo raggiunto dai rappresentanti degli organi legislatori dell’Unione, Consiglio e del Parlamento comunitario, dovrà essere formalizzato con un voto in entrambe le istituzioni prima di entrare ufficialmente nella legislazione europea. Le aziende che commerciano queste materie prime dovranno quindi dimostrare la regolarità della propria filiera. I prodotti immessi nel mercato dell’Unione non devono infatti aver contribuito alla deforestazione e al degrado delle foreste in nessuna parte del mondo dopo il 31 dicembre 2020.

Foto di Greg Armfield per WWF, tutti i diritti riservati

“Le nuove norme mirano a garantire che quando i consumatori acquistano questi prodotti, non contribuiscano a un ulteriore degrado degli ecosistemi forestali.” ha spiegato Marian Jurečka, ministro ceco dell’ambiente che ha guidato i negoziati per il Consiglio. 

Anke Schulmeister-Oldenhove, responsabile delle politiche forestali presso l’Ufficio europeo del WWF, ha dichiarato: “Questa non è una legge perfetta ma contiene elementi forti. Abbiamo fatto la storia con questa prima legge mondiale contro la deforestazione. L’Ue non solo cambierà le regole dei consumi all’interno dei suoi confini ma creerà un incentivo importante per migliorare le politiche anche di altri Paesi che causano la deforestazione”.

Foto di Greg Armfield per WWF. Tutti i diritti riservati

Cosa manca a questa legge secondo le Ong coinvolte per essere “perfetta”? Sostanzialmente due punti:

  • Includere nell’accordo anche la tutela di aree non forestali, bensì boschive o diverse come la savana, quest’ultima in particolare preda delle multinazionali sul territorio brasiliano che stanno depredando il Cerrado per la produzione di soia, olio di palma e carne bovina.
  • Fermare la possibilità di ricevere prestiti dalle banche europee per quelle aziende che causano deforestazione nel mondo.

Si tratta di un accordo importante anche in base ai dati che arrivano dall’Europa. L’Ue, infatti, è il secondo maggior importatore di deforestazione tropicale al mondo. Nel 2017, l’Ue è stata responsabile del 16% della deforestazione internazionale, per un totale di 203.000 ettari distrutti e 116 milioni di tonnellate di CO₂ emesse, secondo i dati WWF (secondo i dati UE si tratterebbe, invece, del 10%).

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