Bambino espulso dal nido perché vegano, il TAR da ragione alla madre

Asilo nido vegano

Ancora una volta un giudice è stato chiamato a esprimersi sull’alimentazione di un minore. In questo caso il TAR di Bolzano ha accolto il ricorso di una mamma il cui figlio, vegano, era stato espulso dall’asilo nido perché lei si era rifiutata di produrre un certificato di buona salute (richiesto solo a lei)  e di effettuare controlli periodici al fine di garantire le buone condizioni del bimbo (nuovamente richiesti solo a lei). Nell’ottobre 2014 la mamma aveva iscritto il proprio figlio, che all’epoca aveva 10 mesi, al nido comunale di Merano (in provincia di Bolzano) chiedendo per lui un pasto vegano. Pochi mesi dopo, la dirigente scolastica ha imposto alla donna di presentare un documento firmato da un medico e di effettuare controlli clinici periodici per accertare le buone condizioni del piccolo. Controlli che venivano richiesti solo a questo minore e non agli altri, evidentemente onnivori. Davanti al rifiuto della mamma, il bambino nel febbraio 2015 è stato espulso dal nido. La donna non si è arresa e ha presentato un ricorso al TAR impugnando la determinazione dirigenziale chiedendone l’annullamento e la riammissione del figlio al nido. Il TAR ha accolto la richiesta, facendo dunque rientrare il piccolo nella struttura, ma ha avviato la serie di udienze per poter quindi giungere a una sentenza.

Nel maggio di quest’anno si è svolta l’udienza con le due parti difensive: l’avvocato della dirigente scolastica sottolineava i rischi che una dieta vegana può avere su un minore e sosteneva come le direttive ministeriali che sanciscono il diritto all’alternativa vegana senza obbligo di produzione di certificati medici si rivolgano solo alla “scuola” e non ai “nidi”. L’avvocato Carlo Prisco, che nell’udienza sosteneva la mamma del bambino, ha invece dichiarato davanti al giudice che la dieta vegana non fa male e che la determinazione impugnata dalla responsabile della struttura va contro le norme costituzionali e le direttive ministeriali. Il TAR ha quindi emesso la sua sentenza, dichiarando che «di fronte all’assenza di una disposizione che imponga l’obbligo di presentare un certificato medico in caso di opzione della scelta della dieta di tipo vegano, l’Amministrazione non può neppure legittimamente prevedere una “reazione” o sanzione in caso di sua inosservanza».

Nella sentenza, che riconosce comunque le «lacune normative» a questo riguardo, si legge anche che i criteri di ammissione all’asilo nido vanno posti a conoscenza dei genitori prima dell’iscrizione e che non possono cambiare ad hoc in un secondo momento: «Quand’anche dovesse ritenersi legittimo l’obbligo imposto dal Comune di Merano di produrre un’attestazione medica per poter esercitare la scelta del menù vegano – si legge – la conseguenza per l’omessa produzione dell’attestazione richiesta avrebbe dovuto essere, semmai, la somministrazione del pasto standard, non l’esclusione del bambino dalla frequenza dell’asilo nido». Il Comune di Merano è stato quindi condannato al pagamento delle spese legali.

 

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