Biologico: l’Italia ha la sua legge, via libera dal Senato, esclusa la biodinamica

Il Parlamento italiano dà il via libera alla legge per la tutela del biologico, un passo decisivo verso la transizione ecologica per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo

Giornata storica per il biologico italiano. Il 2 marzo 2022, il ddl Agricoltura con metodo biologico è stato approvato in via definitiva dal Senato (alla quasi totale unanimità). Il via libera del provvedimento contenente “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico” è arrivato dopo aver rimosso l’equiparazione del metodo biodinamico a quello biologico ed è stato accolto con entusiasmo dal sottosegretario alle politiche agricole Francesco Battistoni: “Dopo ben 13 anni di attesa l’Italia ha finalmente la sua legge sul biologico”

Cosa prevede la normativa e quali saranno le conseguenze

La normativa prevede:

  • l’istituzione di un tavolo tecnico per la produzione biologica.
  • un fondo per lo sviluppo e di un marchio biologico italiano per i prodotti ottenuti esclusivamente da materie prime nazionali.

Un traguardo significativo per l’Italia come ha affermato anche il presidente della Coldiretti Ettore Prandini: “Con gli acquisiti di prodotti bio Made in Italy che nel 2021 hanno sfiorato il record di 7,5 miliardi di euro di valore, tra consumi interni ed export, è importante l’approvazione definitiva della legge sul biologico”.

Saranno poi predisposti un piano d’azione nazionale per la produzione con cadenza triennale e un piano nazionale per le sementi biologiche. Infine altre norme riguardano la formazione professionale degli operatori del settore e la creazione di distretti biologici così da consentire lo sviluppo dell’agricoltura e dell’economia dei territori.

Un vero e proprio passo in avanti dunque verso la transizione ecologica che permetterà l’Italia di ricevere il sostegno necessario per avvicinarsi agli obiettivi del Green Deal europeo e delle Farm to Fork e Biodiversity 30 strategy. 

L’esclusione della biodinamica

Corno di vacca con letame, tecnica biodinamica per migliorare la qualità del terreno

Per la legge sul biologico è stata risolutiva la scelta dei deputati di escludere dal testo l’equiparazione dell’agricoltura biologica a quella biodinamica, e rimandare al Senato il provvedimento per una quarta veloce lettura.
La tutela dell’agricoltura biodinamica era stata inserita nella prima lettura a palazzo Madama ma vi si erano opposti il Nobel Giorgio Parisi, la senatrice a vita Elena Cattaneo e alcuni importanti esponenti della comunità scientifica.

La biodinamica infatti, pseudoscienza inventata dal teosofo Rudolf Steiner, in aggiunta alle tecniche di coltivazione biologica, prevede di seguire le fasi lunari e l’allineamento dei pianeti oltre all’utilizzo di preparati a base di erbe e concimi organici come i corni di vacca ripieni di letame. Nessuno studio però è stato mai in grado di dimostrare che i prodotti provenienti da questo tipo di agricoltura fossero qualitativamente migliori di quelli biologici.

Inoltre inserire il biodinamico nella nuova normativa avrebbe avuto due conseguenze negative rilevanti: una culturale e una economica. Come ha evidenziato Parisi, non solo questa tecnica non si fonda su basi scientifiche, ma essendo il marchio “Biodinamica”, di proprietà di una società multinazionale con fine di lucro, la Demeter Int., questa avrebbe così acquisito un vantaggio competitivo rilevante rispetto alle aziende del settore biologico. Seguendo anche quanto espresso dalla senatrice a vita Elena Cattaneo, il Governo si è impegnato a sostenere tutte le iniziative legislative volte all’eliminazione dei riferimenti diretti alla pratica dell’agricoltura biodinamica.

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