Zoo danese chiede in donazione animali vivi per “mantenere la catena alimentare” dei predatori rinchiusi

La polemica è scoppiata sui social dove la richiesta da parte dello zoo è stata fatta per la prima volta pubblicamente

Lo zoo di Aalborg, in Danimarca, ha deciso di chiudere i commenti sotto i due post social nei quali fa pubblicamente richiesta di animali domestici “vivi e in buone condizioni di salute” alla popolazione come eventuale donazione per nutrire gli animali carnivori rinchiusi nella struttura, in particolare la lince europea.

Ecco il testo del post tradotto in italiano:

“Polli, conigli e porcellini d’India costituiscono una parte importante della dieta dei nostri predatori, in particolare della lince europea, che ha bisogno di prede intere, simili a quelle che caccerebbe in natura. Negli zoo abbiamo la responsabilità di imitare la catena alimentare naturale degli animali, sia per il loro benessere che per l’integrità. Se avete un animale sano che per vari motivi deve lasciare la vostra casa, potete donarlo a noi. Gli animali vengono soppressi in modo umano da personale qualificato e successivamente utilizzati come mangime. In questo modo nulla va sprecato e garantiamo il comportamento naturale, l’alimentazione e il benessere dei nostri predatori”.

Le polemiche

Nonostante i commenti siano stati chiusi, sul post Facebook è possibile ancora leggerne molti: la risposta si divide fra chi ritiene che la richiesta e il metodo adottato dallo zoo sia un’ottima idea per evitare di abbandonare animali come conigli o porcellini durante l’estate (cosa che accade regolarmente, si legge nei commenti), e chi ritiene che si tratti di un messaggio sbagliato e crudele. Anche in Italia la notizia ha fatto scalpore, anche se, come ha spiegato al The Guardian, la vice direttrice dello zoo, Pia Nielsen, la pratica delle donazioni è periodica e avviene da tempo, non solo nella loro struttura ma anche in altre del paese, la sola differenza è che questa volta l’annuncio è stato fatto pubblicamente sui loro canali social, per raggiungere un maggior numero di persone.

In Italia a rispondere sul tema è arrivato il comunicato stampa dell’Associazione LNDC Animal Protection, che ha sottolineato attraverso le parole della presidente, Piera Rosati che “mon ci si può definire civili se si legittima la soppressione di animali sani per esigenze di gestione o alimentazione. Questo non è progresso, è barbarie legalizzata“. Secondo Rosati, quindi, il punto è il messaggio generale inviato dallo zoo rispetto al fatto che “animali familiari vengano concepiti come “risorse alimentari” e non come esseri senzienti, degni di rispetto e tutela”, come si legge nel comunicato.

Un’immagine tratta dal sito dello zoo danese e che illustra la pagina con le istruzioni per le donazioni di animali vivi.

Forse il problema è un altro

Al di là del fatto che la pratica portata avanti dallo zoo sia legale – e lo è secondo la legislazione danese – il punto principale è un altro: ci sono animali in gabbia, predatori naturali ai quali vengono concessi animali morti e macellati (che si tratti di animali domestici o meno, è secondario, a questo punto) per “imitare la catena alimentare naturale degli animali”, un’imitazione necessaria al fine di mantenerli prigionieri a servizio del pubblico che può osservarli da dietro le sbarre, in totale dimenticanza del fatto che quegli animali non dovrebbero affatto essere lì.

E se è vero che alcune strutture, come i bioparchi, spesso fungono anche da casa sicura per animali selvatici che non potrebbero essere introdotti nuovamente in natura o, in alcuni casi, partecipano a programmi di salvaguardia di specie a rischio di estinzione, rimane sempre che la cattività (e il concetto di zoo) andrebbero eradicati alla base. Insomma: non è tanto da capire se sia meglio che un cavallo o un coniglio che andrebbero soppressi (non per malattia, dato che lo zoo danese li chiede “in buone condizioni di salute”) facciano una fine migliore morendo per eutanasia in uno zoo per poi non essere “sprecati” che abbandonati in un bosco, ma come mai sia necessario imprigionare carnivori (e non) per il diletto del pubblico, nel 2025.

Iscriviti alla newsletter e ricevi subito l'ebook gratis

Quattro ricette MAI pubblicate sul sito che potrai scaricare immediatamente. Puoi scegliere di ricevere una ricetta al giorno o una newsletter a settimana con il meglio di Vegolosi.it.  Iscriviti da qui.

Sai come si fa la salsa zola vegan? Iscriviti alla newsletter entro e non oltre l'11 maggio e ricevi subito la video ricetta

Questa pagina potrebbe contenere link di affiliazione. In qualità di Affiliato Amazon Vegolosi.it riceve un guadagno dagli acquisti idonei: in ogni caso, se clicchi sui prodotti e alla fine li acquisti non ci sarà alcun ricarico sul prezzo.

Print Friendly
0