Via Lattea: con il FAI, l’AgriCultura a Milano

Percorsi ciclabili, incontri, assaggi di produzioni tipiche e visite alle cascine: è tornata “Via Lattea”, l’evento che il Fondo ambiente italiano dedica al Parco Sud di Milano, una delle aree agricole metropolitane più grandi d’Europa, da ormai tre anni. Con diverse novità: ce le siamo fatte raccontare da Anna Gastel, Presidente del Fai Lombardia.

Innanzitutto, non si tratta più di un evento spot: in questa terza edizione, Via Lattea si suddivide in più appuntamenti, iniziati il 26 maggio e che si concluderanno domenica 29 settembre. Sono stati organizzati quattro percorsi ciclopedonali e tre incontri in cui, di volta in volta, saranno affrontate diverse tematiche: il legame tra alimentazione e salute, l’importanza dell’agricoltura sostenibile e un interessante focus su agricoltura e opportunità di lavoro, argomento sempre più centrale nelle attività del Fai giovani. Non a caso, il claim dell’edizione di Via Lattea di quest’anno è “Più AgriCultura = più cibo, più salute, più lavoro, più difesa del territorio“.

“Via Lattea”, spiega Anna Gastel “nasce con l’intento di far girare le persone attraverso le vie d’acqua, i percorsi ciclabili, i circuiti pedonali per conoscere la realtà di queste cascine che devono essere salvaguardate nella loro vocazione agricola. Uno degli obiettivi è creare un turismo di prossimità, che porti via poco tempo e pochi soldi e che permetta però di conoscere il territorio e tutelarlo”.

Infatti, perché preservare le cascine? “Perché l’agricoltura tutela tutto: il paesaggio, la biodiversità, i corsi d’acqua e soprattutto le nostre produzioni tipiche del Parco Sud”, forse ancora poco conosciute, ma molto importanti sia per comprendere meglio la storia del territorio lombardo, sia per fare un favore all’ambiente, sia per far girare l’economia.

Per questo il Fai ha creato un sito, www.faivialattea.it, completamente gestito da volontari, dove è possibile non solo scaricare tutti i percorsi ciclopedonali e il programma della manifestazione, ma soprattutto accedere a una sorta di “vetrina” delle cascine, con segnalazioni di eventi e prodotti tipici.

Un modo intelligente e concreto per avvicinarci al discorso di Expo ed “esplorare” il cibo buono e sano in modo divertente e sostenibile.

Chiara Boracchi

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