Sfattoria degli Ultimi, prosegue l’attesa per il pronunciamento definitivo del TAR

I volontari del rifugio romano hanno scritto a Mattarella e manifestato sotto la sede del Tribunale: nelle prossime ore la decisione sull’abbattimento di maiali e cinghiali

Prosegue l’attesa per la Sfattoria degli Ultimi. Si è tenuta questa mattina l’udienza del TAR che dovrebbe decidere in via definitiva sulla richiesta di sospensiva dell’abbattimento dei circa 140 tra suini e maiali ospitati nel rifugio per animali di Roma. Il pronunciamento del Tribunale amministrativo dovrebbe essere reso noto entro le prossime 48 ore.  Intanto, proseguono le manifestazioni dei volontari e dei sostenitori della Sfattoria che, già dalla prima mattina, si erano dati appuntamento sotto gli uffici del TAR per far sentire la propria voce. Erano presenti anche le molte associazioni animaliste che stanno sostenendo, anche legalmente, la battaglia del rifugio per fermare l’abbattimento (provvedimento richiesto la scorsa estate dalla Asl 1 di Roma nell’ambito delle misure di contenimento della peste suina, come vi abbiamo raccontato qui e qui seguendo passo dopo passo tutta la vicenda). E’ stato proprio il loro avvocato, Giuseppe Calamo, a fare sapere al termine dell’udienza che “i giudici potrebbero anche arrivare a emettere la sentenza in forma breve senza ulteriori passaggi”. Elemento di novità – ha spiegato il legale al termine dell’udienza – è stata la costituzione tardiva della Regione Lazio, che ha presentato una memoria solo ieri nella tarda serata. “Abbiamo eccepito la tardività di tale costituzione e ci siamo opposti alla sua ammissibilità e il TAR ne ha preso atto. Da parte sua – ha aggiunto Calamo – il Commissario per la lotta alla peste suina africana è rimasto fuori dal processo, non essendosi costituito. Ora aspettiamo di capire come evolverà il procedimento“.

Oltre alla costituzione all’ultimo minuto della Regione, l’avvocato della Sfattoria, Annarita Caruocciolo, ha poi evidenziato come da parte dell’Asl non si sia adempiuto in queste settimane al quel monitoraggio della stato degli animali che era stato indicato dal precedente provvedimento del Tribunale. “Questo per noi significa – ha detto il legale – che evidentemente per la Asl non c’è niente da monitorare o che susciti un’allerta”. Ma cosa succederà ora? Nel caso in cui il Tar dovesse non confermare la sospensiva, autorizzando di fatto gli abbattimenti, bisognerà attendere la sentenza ed, eventualmente, percorrere la via dell’appello al Consiglio di Stato.

La lettera al presidente Mattarella

In attesa, dunque, di capire come si pronuncerà il Tribunale amministrativo, alla vigilia dell’udienza di oggi (fissata casualmente nella Giornata Mondiale degli Animali) i volontari della Sfattoria ieri avevano scritto anche al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, perché “intercedesse” in qualche modo con la decisione del TAR: “Non siamo in pochi, siamo migliaia, come dimostrano anche le firme raccolte, e a turno, da tutta Italia ci siamo raccolti intorno a questa realtà, che è riuscita a compiere più di un miracolo: creare cooperazione nazionale, risvegliare e dare motivo alla parte migliore della nostra anima, quella capace di fare per proteggere, infine, il più importante, curare creature nate per morire, che hanno sperimentato la compassione umana, nella quale forse non speravano neppure più. La rassegnazione crediamo sia il punto più basso che una società civile possa temere di dover sperimentare. Rassegnarci – hanno scritto i volontari – significherebbe inoltre ammettere che la politica, lo Stato in cui tanto crediamo, il nostro Inno nazionale, che ci commoviamo nel cantare nelle cerimonie di rito, avrebbe perso la sua logica e la sua forza, quella che ci fa fieri di essere italiani. È ormai necessario  – hanno infine aggiunto – che luoghi come il nostro siano normativamente riconosciuti, così da offrire soluzioni rispettose della vita degli animali e dei cinghiali inurbati, ed efficaci per il benessere dei cittadini. Lei può, con una sola parola, salvare la bellezza, l’innocenza. Ci aiuti per favore”.

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