Gorilla ucciso, lo zoo: “Rifaremmo la stessa scelta, il bambino era in pericolo”

Gorilla ucciso

“Il bambino era in serio pericolo, rifaremmo a malincuore la stessa scelta di abbattere il gorilla se tornassimo indietro nel tempo”. Questo uno dei passaggi salienti della conferenza stampa che si è svolta intorno alle 3 del pomeriggio (ora locale) presso la struttura dello zoo di Cincinnati, nello stato dell’Ohio, a cui ha preso parte il direttore della struttura Thane Maynard (nella foto). Molti i giornalisti presenti in sala, non solo della stampa locale, durante un evento che è stato trasmesso anche in diretta streaming sul sito della tv locale di Cincinnati.

Gorilla bambino Cincinnati“E’ stata una terribile perdita per tutti noi, la morte di Harambe – ha spiegato Maynard – ma la vita del bambino era in pericolo, un gorilla adulto maschio è 6 volte più forte di un uomo”. Il direttore dello zoo ha subito spiegato ai giornalisti presenti il perché della scelta, molto contestata, di uccidere il gorilla Harambe invece che di sedarlo: “Tutti sanno che se un animale viene colpito da un dardo con del sedativo, la sua reazione può essere imprevedibile e violenta, il sedativo non ha effetto immediato. In quella situazione non potevamo rischiare. Sono orgoglioso del lavoro fatto dal mio team. Abbiamo un team dedicato alla sicurezza e la verifichiamo regolarmente in tutta la struttura”. La cronaca dei fatti è stata più volta ripercorsa dal manager durante l’incontro: “C’erano circa 700 visitatori nella struttura nel momento dell’incidente, ad un certo punto le grida di allarme riguardanti un bimbo caduto nella vasca d’acqua dei gorilla ha attirato molte di esse presso la gabbia, il gorilla era evidentemente frastornato, confuso dalla grida, e chi conosce bene i gorilla sa che quella che abbiamo preso era l’unica decisione possibile per poter garantire la sicurezza del bambino”.

Cincinnati gorilla bambinoIl rischio, ha spiegato Maynard, poteva anche non essere legato ad una violenza volontaria del gorilla verso il bambino, ma di un danno collaterale al piccolo dovuto alla forza incredibile dell’animale che, anche solo trasportandolo da una parte all’altra della vasca, avrebbe potuto rompergli la schiena o il collo: “Il gesto di trascinare il bambino in giro per la gamba non era un gesto gentile, il bambino era in pericolo” ha poi spiegato Maynard. Sulle circostanze che hanno portato il bambino a ritrovarsi lì Maynard non ha fatto commenti.

Molte le domande anche sulla sicurezza della struttura: “Lo zoo ha più di 6 milioni di visitatori l’anno e non ci sono mai stati episodi del genere, nessun animale è mai stato ucciso, questa è la prima volta e vi assicuro – ha spiegato il direttore – che per noi è terribile, ma non potevamo fare diversamente. Gli incidenti possono capitare, gli errori anche ma la struttura risponde a tutti i protocolli di sicurezza non solo per chi la visita ma anche per gli stessi animali”. Nessuna azione legale, né indagine è stata aperta dalla polizia sulla vicenda e “lo zoo si assume tutte le responsabilità del caso”. “Molti dei nostri colleghi di altre strutture faunistiche ci hanno scritto e telefonato per confermarci il loro sostegno, la gente sa bene che il nostro zoo si è sempre occupato del benessere degli animali. Il nostro zoo è un posto sicuro, è la prima volta in 43 anni che accade un incidente simile”. Alla fine della conferenza Maynard ha confermato che la struttura per il momento rimarrà chiusa ma che la riapertura al pubblico è prevista per sabato prossimo.

Il gorilla di Cincinnati non doveva essere lì

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