FishLove: le star posano nude accanto ai pesci per salvare il mare

Uno dei promotori della campagna è proprietario di un ristorante di pesce: è da lì che arrivano quelli fotografati?

fish love

Attori e vari personaggi in voga dello star system posano nudi abbracciando trote, salmoni e tonni. E’ questa la provocazione alla base del progetto FishLove, la controversa e discussa campagna pubblicitaria per difendere il mare e le sue creature dallo sfruttamento sconsiderato e dalla pesca fuori controllo.

Emma-Thompson-and-Greg-WiseTra le tante foto, quella dell’attrice Emma Thompson che posa con il marito Greg Wise. Con le mani afferra per la testa due grosse anguille nere del Portogallo, che penzolano a peso morto sotto il suo sguardo divertito. “Con questa immagine per FishLove vogliamo ribadire il messaggio: se non la fate finita con lo sfruttamento eccessivo e l’inquinamento dei mari, queste meravigliose creature saranno minacciate”.

In molti si sono chiesti, e non a torto, se non sia parossistico che una campagna sociale contro lo sfruttamento dei mari utilizzi per i propri scatti pesci morti ridicolizzati in pose innaturali per coprire le nudità delle star fotografate. Il potere controverso di questa campagna deriva da un sottile messaggio: chiede allo spettatore di riconoscere il pesce come “bello” e conseguentemente di rispettare il valore della sua vita. Del resto, oltre agli insetti e alle creature microscopiche, cosa c’è di più diverso dall’uomo del pesce?

Il loro aspetto, il loro odore, il loro abitare in un mondo completamente diverso dal nostro “terrestre”, spesso rende difficile a molti credere che posseggano sentimenti e provino dolore come un vitello o un cane. Queste foto invece invitano i soggetti umani ad essere “intimi” con quelli ittici, a guardarli negli occhi e mettere in contatto la pelle con le squame attraverso gli abbracci. L’intento è onorevole eppure l’effetto opposto che ne deriva è quello di promuovere questi animali non come amici, ma come “cibo”.

E’ anche vero che l’obiettivo ultimo del progetto “non è far smettere di mangiare pesce, ma dobbiamo farlo rispettando l’ambiente. E l’arte è un ottimo modo per diffondere il messaggio” come dichiara una delle menti del progetto, Nicholas Röhl, proprietario di un ristorante di pesce a Brighton, nel Regno Unito. Una delle battaglie portate avanti con questa iniziativa riguarda invece la sospensione dei sussidi europei per la costruzione di nuovi pescherecci i cui fondi potrebbero piuttosto essere dirottati sul monitoraggio e la promozione della pesca sostenibile.

Serena Porchera

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