Edmonton, Canada: vegetariani dopo il voto?

Il Consiglio comunale di Edmonton, in Canada, è spaccato in due. Argomento del contendere, il cibo vegetariano. Con una formale mozione, il Consiglio dei giovani della città ha chiesto ai consiglieri comunali di assumere principalmente pasti vegetariani e vegani per ridurre l’impatto che la carne ha sull’ambiente (per il consumo di acqua, per l’uso del suolo e le emissioni di carbonio), e probabilmente anche per dare un messaggio chiaro ai suoi cittadini. Il problema è che la richiesta giunge da una delle terre più tradizionalmente legate al consumo di carne: Edmonton, capitale della provincia canadese dell’Alberta, vede il manzo come elemento fondamentale della propria cucina. Un sì da parte del Consiglio comunale alla proposta dello Youth Council sarebbe quindi quantomeno significativo.

Molti ricordano quando, nel 1995, l’allora sindaco di Calgary – altra metropoli dello stato nordamericano – diede un seppur pallido sostegno all’alimentazione vegetariana: la lobby delle industrie alimentari iniziò un’attività di pressione fortissima che lo obbligò a smentire le sue parole appena quattro giorni dopo. Ma nonostante questi ricordi che spingono verso il pessimismo, i sostenitori della proposta “green” son convinti che i tempi siano ormai natura per una svolta alimentare anche nella “terra del manzo”: l’ottimismo, infatti, deriva dal fatto che il consiglio che ora deve votare per questa proposta è lo stesso che pochi mesi fa ha imposto a se stesso di non usare più bottiglie d’acqua in plastica e di bere caffè venduto nel commercio equo e solidale.

Le reazioni a Edmonton, intanto, non si sono fatte attendere, da una parte e dall’altra. Il consigliere Tony Caterina ha riportato ai giornali quella che è stata la risposta della «maggior parte di noi», un esplicito «Ma che diavolo?!». La dottoranda in politica dell’alimentazione nell’Università dell’Alberta Kelly Struthers lo definisce «un passo enorme», prima di chiedere ufficialmente ai consiglieri di accettare la proposta dei giovani. «La mozione non chiede alla gente di diventare vegetariana o vegana – scrive il consigliere Andrew Knack – ma solo di ridurre parzialmente il consumo di carne».

Domenico D’Alessandro