Cibi fermentati

Alleati della nostra salute, ci aiutano a preservare il benessere psico-fisico: scopriamoli insieme

Miso_soup_by_Adonis_Chen_in_Taiwan

Fin dall’antichità e in ogni parte del mondo, i cibi fermentati hanno costituito parte fondamentale e consistente dell’alimentazione umana. Il processo di fermentazione non solo consentiva di conservare gli alimenti più a lungo, ma favoriva in maniera importante il benessere psico-fisico dell’uomo.
Arricchire la nostra dieta con questi alimenti è utile per la salute del nostro intestino e un intestino in salute non vuol dire solo facilitare la digestione. Un intestino in salute ci permette di assimilare correttamente i nutrienti, di avere un sistema immunitario robusto, di attivare i nostri naturali processi di disintossicazione e addirittura di migliorare il nostro umore e la nostra gestione dello stress.

L’equilibrio della nostra flora batterica intestinale viene quotidianamente messo a dura prova da farmaci, pesticidi, additivi e conservanti, metalli pesanti, zuccheri e carboidrati raffinati, cibo spazzatura… Questa situazione di squilibrio in cui i batteri cattivi prendono il sopravvento sui buoni, rappresenta le fondamenta per la disbiosi intestinale che è il punto di partenza di moltissime patologie e parallelamente rallenta tutti i processi di guarigione. I microrganismi vivi e presenti in gran numero nei cibi fermentati ci aiutano a mantenere la flora batterica in equilibrio o a ripristinarla.

E’ importante introdurre questi alimenti nella nostra dieta in gradualmente per evitare che il processo di disintossicazione metta in circolo un gran numero di tossine tutte insieme. Questo darebbe luogo a un senso di spossatezza generale scoraggiandoci anche dall’utilizzarli.

Vediamo quali sono i principali cibi fermentati nel contesto di un’alimentazione vegan:

Kefir d’acqua: bevanda rinfrescante preparata a partire dall’acqua grazie a speciali granuli che consentono la fermentazione. Si può preparare anche con latte di riso o di soia;
Tempeh: alimento a base di soia gialla fermentata. Dovrebbe essere utilizzato spesso in una dieta vegan anche per il suo elevato contenuto di proteine, vitamina B12 e omega3;
Tè Kombucha: si ottiene dall’unione di una bevanda fermentata a base di aceto di mele con due tipi di tè (nero e verde);
Miso: condimento di origine orientale molto usato nella cucina macrobiotica a base di soia, cereali (riso o orzo) e sale marino integrale;
Amasake: dolcificante prodotto dalla fermentazione enzimatica del riso o di altri cereali. Per produrlo si usa un fermento denominato koji, che viene utilizzato anche per ottenere il miso e il sakè;
Rejuvelac: bevanda fermentata a base di grano, riso, orzo, avena, segale, quinoa o miglio;
Prugne Umeboshi: albicocche fermentate sotto sale con foglie di shiso, da qui la tipica colorazione arancione che le fa denominare prugne, costituiscono un rimedio molto utilizzato nella medicina tradizionale cinese;
Pane con pasta madre: pane preparato con lievito madre che si ottiene dalla fermentazione di acqua e farina;
Frutta e verdura fermentate: è possibile preparare facilmente a casa moltissime varietà di frutta e verdura fermentata. E’ consigliabile utilizzare frutta a polpa dura e verdura a foglia soda e croccante per evitare che nel processo di preparazione il taglio troppo sottile le riduca in poltiglia.

Sarebbe opportuno introdurre durante ogni nostro pasto principale (colazione, pranzo e cena), una piccola porzione di uno di questi alimenti.
Buona salute a tutti!

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