Trentino, ordinato l’abbattimento di due lupi: sarebbe la prima volta in Italia

Il presidente della Provincia Fugatti, già protagonista della vicenda dell’orsa Jj4, avrebbe firmato l’ordinanza dopo gli atti predatori dei lupi a un allevamento

Dopo gli orsi, i lupi. Il presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti, avrebbe firmato un’ordinanza per l’abbattimento di due esemplari di lupo nella zona di Malga Boldera, nel Comune trentino di Ala. Il decreto – che non è stato ancora reso pubblico ma la cui notizia è stata diffusa dalla stampa locale – avrebbe ricevuto il parere favorevole dell’Ispra e sarebbe dovuto al numero di predazioni di animali da allevamento nella zona da parte dei lupi. Si tratterebbe del primo caso in Italia di “prelievo tramite abbattimento” di esemplari di lupo.

Il provvedimento

Secondo quanto riportato dalla stampa locale, l’abbattimento sarebbe stato deciso dopo che nella Malga Boldera, di proprietà del Comune di Ala e gestita dalla locale Società allevatori, i lupi sarebbero riusciti nelle ultime settimane a superare i recenti elettrificati in funzione anti-lupo predando 16 bovini e due asini. La decisione della Provincia avrebbe avuto il via libera dell’Ispra, secondo il quale l’abbattimento “non appare incidere significativamente sullo stato di conservazione della popolazione del Trentino Alto Adige”. L’abbattimento avrebbe, inoltre, “carattere sperimentale” per valutare gli effetti del provvedimento rispetto alla gestione delle dinamiche predatorie dei lupi.

Trentino, “un inferno per la biodiversità”

Immediata è scattata la reazione delle associazioni animaliste alla decisione di Fugatti, già protagonista in primavera dell’ordine di abbattimento dell’orsa Jj4, poi evitato proprio grazie al ricorso delle associazioni al Tar. “Un ente locale, in spregio alle limitazioni nazionali ed europee, decide così di fare da apripista per avviare il massacro dei lupi in tutta Italia“, ha commentato la Lav annunciando già una manifestazione a Trento per il 16 settembre, il giorno precedente l’apertura della caccia. “Eppure, la letteratura scientifica è unanime: sono sempre e solo le misure preventive come le recinzioni, da implementare e migliorare di anno in anno, ad assicurare la coesistenza tra esseri umani e le specie selvatiche. Singole operazioni violente e sommarie non possono bilanciare anni di gravi carenze gestionali, di programmazione e prevenzione”.

“Ricordiamo – ha sottolineato anche l’Oipa – che il lupo è una specie protetta secondo la Convenzione di Berna (1979) e la Direttiva Habitat dell’UE (1992) sulla conservazione degli habitat naturali e della fauna e flora selvatiche, recepite da specifiche leggi nazionali. Aspettiamo di leggere il provvedimento per valutare le conseguenti azioni legali. Purtroppo – ha sottolineato ancora l’associazione – il presidente Fugatti non si smentisce e prosegue nella sua azione persecutoria nei confronti della fauna selvatica del Trentino, causando sconcerto tra chi ama gli animali e un danno d’immagine a un territorio che da paradiso sta diventando un inferno per la biodiversità“.

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