Sulle riviste di Condé Nast non vedrete più pellicce (nuove)

La scelta del gruppo editoriale riguarda l’uso di pellicce animali di nuova produzione su tutti i contenuti editoriali e pubblicitari, compresi quelli della storica Vogue

Il mondo della moda compie un nuovo passo verso la sostenibilità e il rispetto per gli animali. Condé Nast, il gruppo editoriale che pubblica riviste iconiche come Vogue, Vanity Fair e Glamour, ha annunciato ufficialmente l’adozione di una politica editoriale fur-free, bandendo la presenza di pellicce animali su tutti i contenuti editoriali e pubblicitari. Una decisione che segna una svolta nel panorama fashion internazionale.

La nuova policy vieta l’utilizzo di pellicce di nuova produzione, consentendo solo l’uso di capi di seconda mano o provenienti da pratiche indigene tradizionali. Si tratta di una presa di posizione che rispecchia la crescente sensibilità dei consumatori verso uno stile di vita cruelty free e una moda più consapevole. Sempre più brand scelgono di abbandonare le pellicce, anche a causa della pressione che da anni viene esercitata dal pubblico e dai gruppi di tutela degli animali.

Un’immagine delle tante proteste portate avanti contro l’uso di pellicce da parte del gruppo Condè Nast – Immagine di CAFT

La decisione arriva dopo mesi di continue pressioni da parte degli attivisti del CAFT (Coalition to Abolish the Fur Trade) in tutto il mondo, tra cui manifestazioni di protesta e picchetti rcontro i dirigenti di Condé Nast. Durante la campagna, gli attivisti hanno organizzato oltre 100 proteste, prevalentemente davanti alle abitazioni dei dipendenti di Condé Nast e delle affiliate commerciali del conglomerato, come Mattel. Le azioni hanno raggiunto anche i negozi, con dimostrazioni all’interno del negozio American Girl Doll per i suoi legami con Condé Nast. Questo annuncio arriva anche sulla scia dell’arresto di un attivista sordo/disabile, durante una protesta legale davanti all’abitazione di un dipendente di Teen Vogue. 

A esprimere soddisfazione c’è anche Humane World for Animals, organizzazione globale impegnata nella tutela degli animali. L’associazione, che aveva già sostenuto le scelte fur-free di riviste come ELLE e InStyle, plaude all’iniziativa di Condé Nast, pur invitando a mantenere alta l’attenzione per evitare possibili scappatoie.

PJ Smith, Director of Fashion Policy dell’organizzazione, ha sottolineato come Vogue e Condé Nast abbiano sempre avuto un’enorme influenza su ciò che è considerato “di tendenza”. Quando una voce così autorevole dichiara che la pelliccia è fuori moda, apre la strada a un nuovo paradigma della moda, basato su empatia, sostenibilità e rispetto per la vita.

La scelta di Condé Nast arriva in un contesto globale in cui cresce il numero di Paesi che vietano la produzione e la vendita di pellicce. È un segnale chiaro: la moda etica e vegan non è più una nicchia, ma una direzione inevitabile. Materiali innovativi, tessuti vegetali e alternative cruelty free stanno ridefinendo l’idea stessa di lusso, unendo estetica e responsabilità.

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