PDRN, nuova ossessione beauty tratta dal salmone ha l’alternativa vegan

Il prodotto famoso per i suoi effetti rigenerativi e particolarmente amato sui social è legato all’industria dell’allevamento di salmone

Il PDRN (Polydeoxyribonucleotide) è un principio attivo rigenerante sempre più usato in skincare e che ha avuto molto successo anche grazie alla diffusione social dei suoi presunti effetti mirabolanti sulla pelle. Ma di cosa si tratta? È un prodotto che nasce dalla lavorazione dello sperma di salmone che viene purificato fino ad ottenere un prodotto composto per il 95% da acidi nucleici, quelli che compongono il DNA.

La scelta di utilizzare il salmone come fonte di questi acidi è resto spiegata: il DNA di questo animale presenterebbe una buona compatibilità biologica con quello umano. Il principio attivo estratto dallo sperma di salmone viene definito “PDRN” e viene utilizzato nei trattamenti estetici di rigenerazione cellulare della pelle del viso (dello stesso tipo che si ottiene anche con il retinolo). Il processo cosmetico prevede delle micro iniezioni periodiche ma ci sono anche sieri che lo contengono e sono ad uso topico. Il trattamento (del quale sono consigliate almeno 4/6 sedute) ha un costo non proprio alla portata di tutti: fra i 500 e i 1000 euro a seduta.

Gli animali sfruttati

L’estrazione di questo principio attivo prevede la “spremitura” delle gonadi di salmoni e trote che si trovano negli allevamenti intensivi. Questa procedura (che non sempre prevede la morte dell’animale) è certamente non piacevole per gli animali, e il seme viene utilizzato in parte per la fecondazione dei pesci femmina per la gestione degli allevamenti intensivi, ed in parte per l’uso cosmetico dopo numerosi trattamenti di purificazione.
Quello a base di PDRN non è certo il primo trattamento estetico che prevede lo sfruttamento degli animali e di tratta in tutti i casi di una catena delle materie prime alla cui base  troviamo sempre gli allevamenti. Pensiamo al collagene bovino, per esempio, addizionato spesso a creme, sieri e persino all’acqua da bere (e la cui efficacia non è mai stata dimostrata, anzi). Questa sostanza non è altro che uno scarto della lavorazione della carne dato che il collagene viene estratto da ossa e cartilagini.

Le alternative vegane nella cosmesi

Va subito chiarito che l’efficacia dei trattamenti con PDRN non è stata del tutto provata, ma i risultati sono abbastanza promettenti tanto che il mercato si è subito mosso al fine di individuare anche una soluzione senza sfruttamento animale. Per chi preferisce alternative cruelty free, oggi esiste una versione “vegana” del PDRN che sfrutta le proprietà rivitalizzanti del ginseng selvatico. Questo estratto vegetale agirebbe stimolando il metabolismo cellulare, migliorando tono, compattezza e luminosità della pelle in modo naturale, ed è stata anche pubblicato uno studio a riguardo.

Foto: elaborazione grafica Vegolosi.it, immagini Depositphotos.com

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