Maurizio Bianconi: “Vegani cattivi. A che servono i polli?”

Maurizio Bianconi

«I vegani sono cattivi da morire». Lo ha detto Maurizio Bianconi, parlamentare della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana, prima nelle fila di Forza Italia e oggi in quelle di Conservatori e Riformisti, la corrente fittiana del centrodestra. Una dichiarazione pubblica, avvenuta ai microfoni di Radio Cusano Campus e rilanciata dal sito de Il Fatto Quotidiano. Ma è tutto il suo intervento a lasciare, per così dire, “interdetti”. Il deputato dice: «Io sono notoriamente ambientalista antropocentrico, per me conta più l’uomo che una foglia. Penso molto male degli ambientalisti estremisti secondo cui la foglia è uguale a un uomo». Il conduttore gli chiede quindi se andrebbe mai a cena con un vegano, lui risponde: «Io ci vado, lui mangia quel che gli pare, io mangio quel che mi pare. Se mi rompe i coglioni gli dico di smettere».

Ma poi ancora, la sua argomentazione si sviluppa: «I vegani sono i primi distruttori degli animali: c’è un’incultura di fondo, i polli non ci sarebbero più perché non solo non si mangia la ciccia ma non si mangiano nemmeno le uova, e allora a che cazzo servono i polli? Non fanno la guardia, non si affezionano, fanno i propri bisogni [ha usato altri termini, ndr] da tutte le parti». Le illuminate parole sono certamente verità, lui ce lo garantisce perché «io in campagna ci sono stato molti anni, sono un cittadino di campagna, i polli fanno i propri bisogni [anche qui ha usato altri termini, ndr] da tutte le parti».

Maurizio Bianconi: “Innegabile l’utilità naturale di alcuni animali”

Ma il discorso non è ristretto solo ai polli, anzi: lo stesso si può dire per le pecore. «La ciccia non la puoi mangiare, il latte non lo puoi utilizzare, la lana non la puoi utilizzare e via, le pecore non ci sono più». Il discorso, chiaramente, fila. Quando i conduttori parlano di “allevamenti lager“, l’onorevole Maurizio Bianconi – che spesso pubblica, sul proprio profilo Facebook, le foto dei suoi bellissimi cani domestici e delle profumatissime piante del suo giardino – dice: «Quello che è il corretto sviluppo della natura confligge con le degenerazioni: se ci sono gli “allevamenti lager” si cerca di non fare gli “allevamenti lager”, ma non di negare l’utilità naturale di alcune specie animali». Immaginiamo che “l’utilità naturale degli animali” di cui parla sia strettamente legata alla tavola e ai pasti, ma magari ci sbagliamo.

«I vegani si arrabbieranno tantissimo», dicono i conduttori della trasmissione, ma Bianconi è preparato e ben temprato, perché «mi scrivono su Facebook e io li mando dove li devo mandare». Destinazione ben comprensibile, insomma. «Mi scrivono che dovrei morire, loro sono cattivi da morire – insiste Bianconi – Sul mio Twitter, quando dissi una cosa a “La zanzara” [altro programma radiofonico, ndr], ci furono quattro giorni di minacce reali, mi dissero che devo morire come gli animali, che non capisco niente, che sono un incolto, non ho due lauree, non ho scritto un libro, non sono un giornalista, non sono un avvocato. Per loro sono una testa di cazzo da ammazzare». Giammai le minacce di morte, sono da condannare in ogni caso. Possiamo solo citare e farvi fare un’opinione su Maurizio Bianconi, deputato della Repubblica, cittadino di campagna.

Qui l’audio dell’intervento di Maurizio Bianconi su Radio Cusano Campus, ripreso dal sito de Il Fatto Quotidiano

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