“Io sì che li amo gli animali”

Spunti di riflessione per compilare insieme un dizionario vegano contemporaneo

Ogni settimana, uno spunto di riflessione sulle tematiche che ci stanno a cuore.


«Io amo gli animali» e ci mancherebbe, verrebbe da dire. Ma si tratta di una frase molto più complessa di quanto non sembri. L’amore per gli animali dovrebbe partire dalla considerazione su che cosa intendiamo davvero con questa parola: esseri viventi che hanno diritti? Esseri viventi che ci fanno compagnia?Sono esclusi ragni, scarafaggi, topi, per esempio? Viventi che abbelliscono il pianeta ma basta che stiano in zone lontane da quelle che abitiamo noi? Amiamo cani e gatti – forse – ma come la mettiamo con le galline? E con i cinghiali? E cosa dire delle mucche?

Quando sentiamo parlare di “amore per gli animali”, un sentimento quasi naturale, il cui opposto è – ancora – socialmente stigmatizzato, dovremmo allargare la nostra visione e renderci conto di due punti importanti: il primo è che l’essere umano stesso fa parte della categoria, riflessione che ci permetterebbe di comprendere che quando parliamo, per esempio, di salvaguardia dell’ambiente, stiamo parlando di salvare anche il nostro fondoschiena – meno peloso – forse – di alcuni colleghi di specie, ma tant’è. Il secondo è che di questa categoria sentimentale fanno di certo parte cani, gatti, conigli, cavalli e pesci rossi, ma solo perché li abbiamo eletti culturalmente come “animali da compagnia”, relegandone altri nel cassetto “animali da reddito”.

Ecco come mai, molto spesso, la visita ai santuari per animali – ce ne sono molti in tutta Italia – è un’esperienza devastante. Capiamo qualcosa di fondamentale in un battibaleno: non immaginavamo che una mucca potesse essere così affettuosa, o che un gallo potesse avere il suo carattere, o che una pecora potesse farci i dispetti. Ed ecco quindi che un cambio di prospettiva molto semplice ci aiuta a valutare meglio che quel “Io amo gli animali” è forse una dichiarazione molto meno leggera di questo si pensi. 

Quindi è solo diventando vegani che si “amano gli animali”? Senza dubbio tentare un cambio di approccio alimentare e culturale è un passo piuttosto importante per viaggiare sul filo di una coerenza molto complessa nel mondo e nel sistema che ci circonda, ma se non è “solo” diventando vegani che si può affermare con tranquillità morale che li amiamo questi animali non umani, è certamente solo provando a farlo che possiamo tentare di essere meno in dissonanza cognitiva con noi stessi.


Questo articolo è una delle rubriche che trovi sul nostro magazine digitale Vegolosi MAG

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