Nelle scuole cinesi si insegnerà “Benessere animale” come materia

Il Ministero dell’Istruzione cinese ha introdotto una nuova materia di insegnamento nelle scuole superiori: la tutela del benessere animale

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Grandi passi avanti per la tutela dei diritti animali in Cina: come riporta Animals Asia – associazione animalista in campo dal 1998 – a partire da settembre 2018 il benessere animale verrà insegnato nelle scuole superiori. La decisione arriva direttamente dal Ministero dell’Istruzione, che ha aggiunto un modulo di insegnamento (opzionale) per offrire alle scuole secondarie la possibilità di educare gli studenti al trattamento etico degli animali. I ragazzi che sceglieranno di aderire all’iniziativa, impareranno il concetto di benessere animale applicato non solo a cani e gatti domestici, ma anche agli animali selvatici e da allevamento, oltre che a quelli che vivono in cattività.

Cina, una svolta senza precedenti per il benessere animale

Le linee guida del Ministero sono chiare: gli insegnanti dovranno istruire gli allievi su quanto accade negli allevamenti e sulle crudeltà commesse agli animali detenuti illegalmente, ma non solo. Gli insegnanti, infatti, dovranno accompagnare l’aspetto teorico dell’insegnamento a sopralluoghi sul campo, con visite guidate all’interno degli allevamenti o nelle strutture che ospitano animali randagi o maltrattati. “Gli insegnanti dovrebbero aiutare gli studenti a comprendere il significato di tutela degli animali e la necessità di una legge per la loro tutela” ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione.

Una svolta importante e quanto meno inaspettata, possiamo dirlo, dal momento che la Cina non è mai stato tra i paesi più attenti al benessere animale: grandi consumatori di carne in generale, i cittadini cinesi hanno alle spalle  anche tradizioni secolari che prevedono il consumo di carne di cane – venduta anche durante il tristemente noto Festival di Yulin – e l’impiego di questi animali per la produzione di pellame destinato al mercato dell’abbigliamento. Tradizioni per noi aberranti, considerato anche che – come spiega Animals Asia – la Cina non possiede alcuna legislazione in fatto di tutela animale. Nonostante questo, però, le associazioni animaliste sono sempre più numerose in tutto il paese – trent’anni fa, per esempio, ne esisteva una sola mentre oggi sono più di 200 – ed è sempre più vivo un senso di tutela nei confronti degli animali non umani anche tra la popolazione.

“Accogliamo con piacere la decisione del governo cinese di introdurre la tutela degli animali come materia di studio nelle scuole secondarie – ha affermato Jill Robinson MBE, Fondatrice e CEO di Animals Asia – perché ciò aprirà cuore e mente dei giovani studenti di tutto il paese alle inutili sofferenze inferte agli animali. I nostri programmi educativi ne sono già la dimostrazione, sensibilizzare gli studenti significa diffondere compassione, e ciò potrà fungere d’ispirazione alla futura generazione di amanti degli animali –  che farà tutto il possibile per proteggerli e migliorare le loro vite. Per mettere fine alla crudeltà abbiamo bisogno della loro partecipazione, così come del supporto del governo, del pubblico, dei media e delle organizzazioni benefiche”.

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