Abbattimento dei lupi: tre motivi per cui è insensato secondo l’etologo

Abbattimento lupi

Dopo 46 anni di tutela il lupo che popola i boschi italiani tornerà, con grande probabilità, ad essere cacciato selettivamente, dal 2 febbraio prossimo. E’ stato approvato, infatti, ma solo in sede tecnica dalla Conferenza Stato Regioni, un piano di abbattimento controllato che prevede 22 misure per rendere migliore la convivenza fra lupi ed attività agricole che pare essere diventata, soprattutto nella fascia appenninica, ormai non più gestibile.

Come funziona l’abbattimento

L’abbattimento dovrà essere al massimo del 5% degli esemplari presenti sul territorio nazionale (si parla quindi di un centinaio di esemplari dato che l’ultima stima sul numero di lupi in Italia è di circa 1800 animali). Dopo che la popolazione di questa specie in Italia è tornata a livelli soddisfacenti grazie alle misure per la sua tutela (dopo essere stata messa in pericolo proprio dalla caccia e dal bracconaggio negli anni ’70), ora allevatori ed agricoltori lamentano i danni che questi animali producono ai loro terreni e ai loro animali, chiedendo la deroga per la caccia.

Il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti si è detto favorevole all’operazione di abbattimento: “Il problema del lupo e’ ormai evidente. In certe zone la sua presenza e’ diventata un rischio per le attività agricole, ci sono attività che chiudono per la presenza di questi animali” ha dichiarato il ministro al termine della Conferenza Stato Regioni. La protesta delle associazioni animaliste è stata immediata: “Si tratta di una prospettiva gravissima, tecnicamente inefficace ed eticamente inaccettabile” hanno commentato in una nota congiunta Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu e Lndc.

Lupi abbattimento ItaliaTre motivi per cui questa decisione è insensata

Sulla questione è intervenuto con una nota stampa anche Roberto Marchesini etologo, filosofo e autore di numerose pubblicazioni: “Ritengo che l’accaduto sia una dimostrazione di scarsa cultura ecologica, di scarso rispetto per l’ambiente e di zero rispetto per gli animali” – spiega – il lupo è un animale di fondamentale importanza per il nostro ecosistema”. Ma quali sono le motivazioni degli animalisti, perché abbattere un certo numero di lupi, al di là della questione etica (importante) è insensato? Secondo Marchesini i motivi sono tre: “La prima riguarda la solidità ambientale dell’Appennino, un ambiente che richiede una forte stabilità. Se quest’ultima viene meno, il territorio diviene molto più vulnerabile rispetto a frane, slavine e dissesti idrogeologici; la seconda è che il lupo contiene determinate specie: il suo abbattimento comporterà l’aumento di queste altre specie e si reputeranno necessarie altre misure di abbattimento. In questo modo, assecondiamo i dettati, gli interessi, di quella che è la lobby della caccia“.

Lupi abbattimento Italia

Sempre secondo Marchesini le affermazioni del Ministro Galletti secondo il quale la caccia regolamentata significa tenere sotto controllo il bracconaggio “è inaccettabile”, e pare essere stata anche smentita da alcuni studi che sottolineano come il via alla caccia possa essere interpretato in realtà come una svalutazione di quella specie, ampliando la voglia di cacciarlo senza temere grosse conseguenze.  “Il terzo motivo – continua Marchesini – è che un tempo gli allevatori e i contadini si difendevano dal lupo in maniera molto semplice, attraverso cani come quelli della razza maremmana abruzzese che hanno la capacità di mantenere il lupo nell’ambito silvestre. Del resto, il lupo è un animale particolarmente schivo che non entra mai in rotta di collisione con gli ambienti popolati dall’essere umano, se non in maniera saltuaria, e se accadesse, basterebbe lavorare con il maremmano abruzzese”.

Iscriviti alla newsletter e ricevi subito l'ebook gratis

Quattro ricette MAI pubblicate sul sito che potrai scaricare immediatamente. Puoi scegliere di ricevere una ricetta al giorno o una newsletter a settimana con il meglio di Vegolosi.it.  Iscriviti da qui.

Sai come si fa la salsa zola vegan? Iscriviti alla newsletter entro e non oltre l'11 maggio e ricevi subito la video ricetta

Print Friendly
0