Usa: per la prima volta via libera al salmone coltivato

Il prodotto inizierà ad essere disponibile in alcuni ristoranti selezionati: nessuna rivoluzione per i salmoni ma piccoli passi per una nuova idea di cibo.

Secondo gli ultimi dati del 2021, negli Stati Uniti il consumo di pesce è aumentato. A farne le spese c’è anche il salmone che si è confermato la seconda specie più consumata, con circa 1,54 kg a persona all’anno.

Una start up statunitense, la Wild Types Food ha ottenuto da parte della FDA (ossia l’agenzia governativa degli Stati Uniti responsabile della regolamentazione e del controllo di alimenti, farmaci, cosmetici, dispositivi medici e prodotti biologici per garantirne la sicurezza e l’efficacia) il permesso di vendere il proprio salmone coltivato, ossia un prodotto che non prevede la morte dei pesci, bensì l’uso di alcune loro cellule prelevate da animali vivi (e che lo rimangono) per creare una struttura cellulare nuova che si “appoggia” su elementi vegetali. Si tratta del primo “sì” della FDA ad un prodotto coltivato che imita il pesce (per la carne di pollo è già stata dato l’ok a UPSIDE Foods e GOOD Meat che hanno ricevuto l’autorizzazione nel 2023).

Perché il salmone coltivato?

Sul suo sito istituzionale l’azienda ha spiegato che l’idea è quella di tentare di alleggerire il carico ai danni dei salmoni selvatici che stanno diminuendo sempre di più a causa della pesca indiscriminata. Va anche detto però che il grosso del consumo di carne di salmone negli Stati Uniti è soddisfatto da animali allevati e importati dalla Norvegia e dal Cile.
Questo certamente non significa che questi salmoni non siano in condizioni difficili quanto i loro “cugini” selvatici. Da anni le associazioni animaliste di tutto il mondo mostrano le condizioni dei salmoni allevati, fra sovraffollamento delle vasche, lesioni sui corpi degli animali, e uccisione senza nessun tipo di stordimento preventivo, oltre ai danni agli ecosistemi locali. Nel 2021 il governo argentino aveva posto il veto sulla possibilità di creare allevamenti intensivi di salmone sulle sue coste.

Rimangono aperti i soliti quesiti e problemi. Il mondo della carne coltivata non è ancora stabilizzato e non potrebbe attualmente far fronte nemmeno ad una piccola porzione della richiesta mondiale di carne (di pesce, di mammiferi o di uccelli). In più la ricerca limitata a riguardo non ha ancora permesso di stabilire il reale impatto ecologico di questo tipo di produzione. Eppure questi movimenti sul mercato sono un segnale interessante se non altro dal punto di vista politico e organizzativo, oltre che sanitario. L’autorizzazione dell’FDA ci racconta infatti che questo prodotto non presenta nessun maggior rischio per la salute umana rispetto al salmone “vero”.

Il salmone coltivato arriverà a sostituire quello ottenuto attraverso dalla morte dei pesci? Forse in futuro.

Iscriviti alla newsletter e ricevi subito l'ebook gratis

Quattro ricette MAI pubblicate sul sito che potrai scaricare immediatamente. Puoi scegliere di ricevere una ricetta al giorno o una newsletter a settimana con il meglio di Vegolosi.it.  Iscriviti da qui.

Sai come si fa la salsa zola vegan? Iscriviti alla newsletter entro e non oltre l'11 maggio e ricevi subito la video ricetta

Questa pagina potrebbe contenere link di affiliazione. In qualità di Affiliato Amazon Vegolosi.it riceve un guadagno dagli acquisti idonei: in ogni caso, se clicchi sui prodotti e alla fine li acquisti non ci sarà alcun ricarico sul prezzo.

Print Friendly
0