Dati Eurispes 2025: stabili i vegani e i vegetariani, ma anche gli onnivori
I nuovi dati del Rapporto Italia fotografano lo stile alimentare nel nostro paese, e non è cambiato molto.

Il nuovo Rapporto Italia Eurispes non ha rilevato nessuna grossa novità in relazione al numero di vegani e vegetariani nel nostro Paese rispetto allo scorso anno.
La maggioranza degli italiani interpellati dall’Eurispes dichiara di essere onnivora (84,9%). Il 6,6% afferma, invece, di essere vegetariano e il 5,6% di esserlo stato in passato, mentre i vegani rappresentano una ristretta minoranza, pari al 2,9%.
Nel complesso, dunque, il 9,5% della popolazione dai 18 anni in su non mangia carne, un dato che coincide con quanto rilevato lo scorso anno. Vegetariani e vegani sono più presenti nel Nord-Est (12,2%) e nelle Isole (15,4%); vi è una maggiore propensione delle donne verso queste due tipologie di alimentazione.
Il trend di coloro che si dichiarano vegetariani è in lieve flessione rispetto allo scorso anno (-0,6%), ma con valori in crescita rispetto agli anni che vanno dal 2017 in poi. D’altro canto, coloro che si dichiarano vegani sono in aumento rispetto al 2024 (2,9%, con un aumento dello 0,6%): dall’analisi della serie storica (2014-2015) sembra che, negli ultimi anni, si possa iniziare a considerare il valore percentuale intorno al 2-3% come un valore consolidato nella popolazione, se si esclude il calo del 2022. Interessante è valutare la variazione decennale della percentuale di popolazione vegana: tra il 2014 e il 2025 il campione vegano rilevato si è quasi quintuplicato.
Come sempre, i dati fotografano un quadro che può essere letto da tanti punti di vista diversi rispetto alla questione vegana, della quale ci occupiamo da anni. Da una parte in modo positivo: nessuna flessione negativa, nonostante i continui tentativi mediatici e politici di rendere più complicate le cose, passando anche messaggi contraddittori o di allarme sulla salute di chi esclude carne e latticini dalla propria alimentazione. Dall’altra, non è possibile non rilevare l’estrema fatica che il messaggio sulla filosofia vegan impiega a raggiungere la popolazione, nonostante la presenza sempre maggiore di prodotti, ma anche di spazi online nei quali questa alimentazione viene spiegata e promossa. Senza dubbio, fra coloro che si dichiarano “onnivori” sarà presente una percentuale dei cosiddetti “flexitariani”, che consumano “meno” carne per la salute, l’ambiente e gli animali. Questo è un buon segnale? In parte sì, ma va sempre ricordato che le motivazioni che portano una persona a diventare vegana sono culturali ed etiche prima di tutto, e sono solo quelle scelte che permangono poi nel tempo, evitando di essere influenzate da mode, personaggi del momento o dichiarazioni e allarmismi senza fondamento.
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