Vegolosi

Probiotici vegan: ecco quali sono

I probiotici sono batteri amici molto utili al nostro organismo: regolano la digestione e tengono a bada gli elementi nocivi. Si trovano in alcuni alimenti e negli integratori, ma soprattutto negli yogurt. Ma probiotici vegan, esistono?  Certo, ci sono quelli a base vegetale, ma è fondamentale leggere bene gli ingredienti sulle etichette perché spesso i probiotici vengono distrutti dal calore durante la fase di preparazione nelle lavorazioni industriali. Ci sono però alimenti molto ricchi naturalmente di probiotici: vediamo qui com’è possibile assumerli in una dieta a base vegetale.

 Kimchi

Il kimchi è un piatto della tradizione coreana fatto con verdure fermentate grazie al sale e alle spezie. Alla base c’è quasi sempre il cavolo cinese oppure, il daikon  o ancora la verza, che vengono poi condite con peperoncino, zenzero e cipolla. In verità non esiste una ricetta perché ci sono davvero moltissime varianti. È utilizzato in numerosi piatti di questa particolare cucina asiatica: in sostanza trattasi dei “cugini dell’Estremo Oriente” dei nostri crauti. Come si prepara? Il periodo migliore dell’anno è l’autunno, quando c’ la raccolta del cavolo: è in questo periodo che le donne coreane preparano il vero kimchi e questa tradizione prende il nome di kimjang. Alla base di questo piatto sta il procedimento di fermentazione attraverso il sale che converte gli zuccheri delle verdure in acido lattico, acido acetico e anidride carbonica. Il piatto contiene vitamine, antiossidanti e probiotici. Un consiglio: se vi recate in un ristorante coreano e ordinate del kimchi, verificate sempre gli ingredienti, perché spesso vengono inseriti dei frutti di mare (per creare una delle versioni più popolari, in Corea).

 Miso

Rimaniamo in Asia, ma ci spostiamo in Giappone: nella cucina locale uno degli ingredienti più diffusi – e poi divenuti più popolari all’estero – è il miso, il condimento derivato dai semi di soia a cui vengono aggiunti riso o cereali. Contiene grandi quantità di vitamina K, B6 e zinco, ma soprattutto è una fonte ricchissima di probiotici. E’ un ingrediente molto salato ed è sconsigliato a chi soffre di ipertensione ma fa molto bene alla flora intestinale.

Tempeh

Riprendiamo l’aereo e spostiamoci in Indonesia, dove è molto popolare il tempeh, un alimento fermentato ricavato dai semi di soia gialla. È noto come “carne di soia” ma è totalmente vegetale: ricchissimo di proteine di origine vegetale, oltre ai proboitici contiene zinco, calcio e ferro. Un’ottima ricetta? Noi vi suggeriamo lo spezzatino di tempeh con la ricetta del nostro chef.

Kombucha

Il tè fermentato assai diffuso in Cina è forse l’alimento che più di tutti contiene probiotici: con un gusto leggermente acidulo e frizzante, è ricco di batteri amici del nostro corpo. Si tratta di una bevanda a base di tè (meglio nero o verde) a cui viene aggiunta una coltura di fungo madre kombucha, chiamato anche SCOBY che può essere acquistato online. Questa bevanda non è semplice da preparare e richiede molti passaggi e cautele soprattutto legate all’uso del fungo. Il prodotto che si ottiene ha una storia antichissima: i cinesi intorno al 250 a.C lo chiamavano “Elisir di lunga vita eterna” ed è qui e in Giappone che questa bevanda viene consumata frequentemente così come in Russia ma solo a partire dalla fine dell’800. Scopri come prepararlo!

Kefir (d’acqua)

A proposito di bevande, ecco il kefir d’acqua: leggermente alcolica e frizzante, si ottiene dalla fermentazione dei grani di kefir. Come nel caso del kombucha, è fonte di una enorme quantità di batteri buoni. I grani di Kefir sono costituiti da un polisaccaride, il kefiran che ospita colonie di batteri e lieviti. La ricetta originale, nata nelle regioni del Caucaso, prevede come bevanda di partenza l’utilizzo di latte vaccino o di pecora, ma è possibile realizzare questo elisir probiotico anche partendo dal latte di soia o di riso, insieme a frutta e aromi. Si possono acquistare i granuli ma anche bevande già pronte anche a base di acqua e frutta.

Crauti

Se vengono preparati in maniera naturale, i crauti contengono grandi quantità di probiotici, insieme alle vitamine dei gruppi B e C. La pastorizzazione uccide buona parte dei “batteri amici”.