Vegolosi

Word Press Photo: premiate le foto denuncia sugli allevamenti

Inside the Spanish Pork Industry: The Pig Factory of Europe © Aitor Garmendia, Spagna La Spagna è uno dei quattro maggiori esportatori mondiali di carne di maiale, insieme a Germania, Stati Uniti e Danimarca. Una campagna finanziata dall'UE, Let's Talk About Pork, è stata lanciata in alcuni paesi per dimostrare che il settore soddisfa i più alti standard di sostenibilità, biosicurezza e sicurezza alimentare nel mondo. Tali standard includono garanzie che gli animali non soffrano dolore e che abbiano abbastanza spazio per muoversi liberamente. I gruppi per i diritti degli animali sostengono che pratiche come il taglio della coda e le gabbie a gestazione stretta per le scrofe costituiscano abuso e che il dolore e la sofferenza degli animali siano diffusi. Gli ispettori che si occupano di diritti degli animali affermano che l'industria rende difficile l'accesso alle fattorie e che sono costretti ad accedere a tali strutture di nascosto, spesso di notte, per documentare ciò che accade all'interno. Queste fotografie sono state scattate durante tali incursioni, in date diverse, in varie strutture in tutta la Spagna. World Press Photo

Ci sono anche gli scatti che ritraggono lo stato degli allevamenti intensivi spagnoli tra le foto più “belle” del 2020. Il World Press Photo, il più prestigioso concorso di fotogiornalismo al mondo, ha infatti premiato il lavoro del fotografo Aitor Garmendia Inside the Spanish Pork Industry: The Pig Factory of Europe.

I dieci scatti presentati da Garmendia, che da diversi anni indaga e documenta il mondo dell’industria degli animali, si sono aggiudicati il terzo posto alla 64esima edizione di questo famoso concorso per la categoria “Ambiente, Storie”.

Allevamenti intensivi sotto i riflettori

Aitor Garmendia, per realizzare il suo lavoro, ha seguito investigatori appartenenti a gruppi per i diritti degli animali che, di nascosto, sono entrati in diversi allevamenti in tutta la Spagna per documentare ciò che accade all’interno.

Maiali morti all’interno di un container in un allevamento in Castilla-La Mancha.

La Spagna, come racconta la descrizione delle 10 foto premiate, è tra i principali Paesi europei a esportare carne di maiale in tutto il mondo. L’Unione Europea, nel suo insieme – ricorda il fotografo spagnolo – consuma circa 20 milioni di tonnellate di carne di maiale all’anno esportando circa il 13% della sua produzione totale, principalmente in Asia orientale.

Le foto dei 32 allevamenti di suini visitati da Garmendia raccontano, quindi, una realtà ben diversa da quella descritta dalla campagna finanziata dall’Unione Europa, Let’s Talk About Pork, lanciata in alcuni Paesi europei per dimostrare che il settore industriale dell’allevamento di maiali soddisfa i più alti standard di sostenibilità, biosicurezza e sicurezza alimentare del mondo.

Gli scatti del fotografo descrivono uno scenario completamente diverso: maiali ammassati all’interno di piccole gabbie, in cui è impossibile muoversi, scrofe nelle gabbie di gestazione, dove rimangono immobilizzate durante le prime quattro settimane di gravidanza e, ancora, maiali che presentano anomalie fisiche, come infezioni o lesioni cutanee.

Un maiale affetto da un’infezione all’occhio in un allevamento in Castilla-La Mancha.

Il terzo premio al World Press Photo a Garmendia, fotografo già conosciuto per aver partecipato alla realizzazione del libro fotografico Hidden, Animals in the Anthropocene, ha un valore simbolico non indifferente: grazie ai suoi scatti, gli allevamenti intensivi e le atrocità che subiscono gli animali all’interno di essi possono finire sotto agli occhi di milioni di persone. Inoltre, le fotografie di Garmendia sono un monito per l’emergenza socio-sanitaria che stiamo vivendo da ormai un anno a causa di un virus che, come più volte abbiamo raccontato, può diffondersi con maggiore facilità all’interno degli allevamenti intensivi.