Vegolosi

Un tessuto fatto con il vino: ecco i primi abiti e le scarpe – Foto

Se WineLeather, il tessuto vegan fatto con le vinacce, vi ha fatto sognare, sappiate che è da poco stata presentata a Milano la prima collezione moda interamente creata con questo materiale eco-friendly e cruelty-free. Parliamo di abiti, borse e scarpe che si ispirano a capi e accessori in pelle, ma prodotti in maniera assolutamente cruelty free: come ricorderete, infatti, questa tessuto è ottenuto partendo dagli scarti della produzione del vino, che altrimenti andrebbero gettati. “Attraverso WineLeather – affermano gli ideatori – è possibile valorizzare il 100 % della vinaccia prodotta nel mondo e proporre nel mercato un’ alternativa cruelty-free che possa assecondare le sempre maggiori richieste dei consumatori vegani, attualmente non soddisfatte”. Questo impiego, inoltre, evita che la vinaccia diventi un ulteriore rifiuto da smaltire che, finendo sui terreni, inquini le falde acquifere.

(Le immagini sono tratte dal sito del produttore Vegeacompany.com)

WineLeather, la collezione moda che non ti aspetti

Nata nel 2016 grazie alla start-up italiana Vegea – fondata dall’architetto Giampiero Tessitore e dal chimico industriale Francesco Merlino – WineLeather ha di recente vinto il Global Change Award di fondazione H&M, premio prestigioso assegnato ogni anno ai prodotti che hanno maggiori potenzialità commerciali. Adesso, finalmente, è pronta la prima collezione di abiti e scarpe interamente creati con questo bio materiale: la direzione creativa è stata affidata all’eco-designer Tiziano Guardini, e il risultato è davvero sorprendente.

Ma perché l’idea di una tessuto vegan? “Vegea nasce sia da un percorso professionale, che da una mia scelta etica orientata verso un profondo rispetto per gli animali e per l’ambiente – ha dichiarato Tessitore – L’industria della moda in particolare è uno dei settori più inquinanti al mondo, se consideriamo tutta la filiera produttiva, partendo dall’acquisizione delle materie prime, fino ad arrivare allo smaltimento dei prodotti. L’idea di approfondire ricerche e iniziare collaborazioni specifiche è nata proprio dalla necessità di trovare soluzioni sostenibili alle problematiche che questo ed altri settori generano, venendo incontro alle esigenze dei consumatori più informati e sensibili alle tematiche ambientali”.

“La capsula creata da Tiziano Guardini – spiega inoltre l’azienda – ci racconta di una musa, creatura del giorno e della notte, legata alla terra ma anche alle stelle. Lei si muove con un passo sicuro perché avanza in armonia con la natura stessa. Una viaggiatrice nel mondo, che racconta di una nuova sensibilità, del risveglio a un nuovo sentimento nella creazione di ogni cosa, di quell’essenziale raccontato con poesia e lucidità dalla volpe di Antoine de Saint-Exupery”. Non è ancora chiaro se e quando questi capi saranno lanciati sul mercato, né quale sarà il loro prezzo. Quello che è certo è che si tratta di qualcosa di assolutamente originale e straordinario, che rappresenta il futuro di una moda sempre più legata all’innovazione e meno allo sfruttamento animale.

WineLeather, comunque, non è il solo tentativo di creare un materiale diverso dal cuoio: pensiamo, per esempio, a Piñatex, materiale ricavato dall’ananas, a Bloom, ricavato dalle alghe o Zoa, il “tessuto liquido” creato partendo da cellule artificiali. Tante idee diverse, ma con un unico grande obiettivo: una moda etica, sostenibile e all’avanguardia.

Niente pelle, lana e piume d’oca… ma allora cosa indossano i vegani?