Vegolosi

Forum: vegani plagiatori e malattie per il futuro

Ci poniamo sempre la domanda se sia o meno il caso di continuare a fare la cronaca di quello che succede in tv rispetto al tema dell’alimentazione vegetariana e vegana: verrebbe davvero voglia di smetterla, di lasciare quelle decine di parole senza fondamento a loro stesse, ma fare informazione, per noi, vuol dire anche smentire queste informazioni, quando è necessario.

La puntata della trasmissione Forum andata in onda oggi 10 ottobre 2016 su Canale 5, ha visto fra i vari protagonisti anche una famiglia in lotta con la figlia adolescente, Martina, fuggita di casa per trasferirsi a casa del fidanzato vegano insieme alla sua famiglia (anch’essa vegana). La questione? La mamma vuole riportarla a casa ma lei si oppone dicendo che solo nella nuova famiglia ha trovato rispetto per le sue idee e per la sua personalità. Sappiamo che i casi di Forum sono interpretati da attori, ma questo poco importa perché non sono stati solo loro a veicolare, ancora una volta, informazioni sbagliate sull’alimentazione vegan in tv, bensì la stessa Barbara Palombelli, presentatrice e il medico presente in trasmissione, il dottor Luca Piretta Medico-Chirurgo Specialista in Gastroenterologia e in Nutrizione Umana.

Non approfondiremo la concezione della presentatrice secondo la quale la questione del bere o meno latte o mangiare formaggi deriva dalla volontà di non far “soffrire le mucche quando vengono munte”, bensì tre punti salienti con relative risposte e smentite

Palombelli: “Chi è vegano adesso sta bene perché si è costruito ossa, scheletro e denti da onnivoro con latte, uova e carne”

Esistono molti casi di bambini, adolescenti e adulti da sempre vegetariani o vegani dalla nascita che non risultano essere privi di struttura ossea o con gravi problemi di osteoporosi. Lo svezzamento vegano è possibile, così come un’educazione alimentare vegan fin dalla più tenera età. Sono ormai state più volte smentite le bufale riguardo bambini vegani malnutriti o danneggiati gravemente dalla scelta vegan.

Dottor Piretta: “E’ difficile dire a che carenze e problemi andranno incontro bambini e ragazzi che scelgono ora un’alimentazione vegana, ci potrebbe essere, per esempio, una grave osteoporosi precoce”

L’idea che il calcio sia un elemento che proviene solamente da latte e formaggi è stata smentita più volte. Sono moltissime le fonti di calcio di origine vegetale. Inoltre vaticinare la possibilità che un giorno l’alimentazione vegana di oggi creerà gravi scompensi nell’adulto di domani non può certamente essere messa sul piatto come argomentazione dato che dovrebbe valere e anzi vale esattamente nello stesso modo per una scelta onnivora, anzi, spesso è proprio l’eccessivo consumo di proteine e grassi di origine animale in giovane età a provocare danni a lungo termine. Si tratta, quindi, di un’argomentazione, capziosa.

Palombelli/Piretta: “La scelta vegana è spesso caratterizzata da un’ossessione per il cibo, si tratta dell’anticamera dell’ortoressia e spesso per l’anoressia”

Il fatto di preoccuparsi di trovare un ristorante, un bar, un supermercato o un hotel in cui ci sia la possibilità di trovare l’opzione vegetariana o vegana non significa essere ossessionati dal cibo, bensì essere in un paese che non garantisce il rispetto delle scelte alimentari in modo concreto. Se il nostro paese (come molti altri) si adeguasse alla civiltà e proponesse opzioni vegetariane e vegane (così come quelle per i celiaci) garantendole a tutti, questa ricerca “matta e disperatissima” non ci sarebbe più, così come “l’ansia da cena fuori con gli amici” che può compire alcuni. In secondo luogo l’ortoressia non esiste, o meglio non è un termine medico riconosciuto, ma è stato diffuso ampiamente dai media per spiegare un’attenzione “maniacale” al cibo, alla sua origine, e alle sue caratteristiche. Partendo dal fatto che il termine è stato per la prima volta utilizzato da Steve Bratman, dietologo che si definisce “ex-ortoressico”, questa sorta di fissazione avrebbe a che vedere, a sua detta, con la paura di ingrassare o di non essere in salute: chi sceglie un’alimentazione vegana non punta al dimagrimento (o almeno non dovrebbe dato che non si tratta di una scelta dimagrante). Inoltre essere attenti all’origine di ciò che mangiamo, nei limiti del possibile, è una scelta giusta: siamo quello che mangiamo e preoccuparsi di ciò che finisce e come nei nostri piatti, forse, dovrebbe occupare di più la nostra attenzione.
Sul fatto poi che diventare vegani significhi, segretamente, puntare all’anoressia, non ci sono grosse parole da spendere: l’anoressia è una patologia clinica che va curata e se la scelta vegan ne è il preludio non è certo per la scelta vegan in sé, bensì per altre e profonde motivazioni di carattere psicologico che vanno analizzate e affrontate. Si potrebbe dire, allo stesso modo, che comprare una pistola giocattolo ad un bambino che la vuole significhi spingerlo a diventare un violento serial killer. Sul fatto che la scelta vegan nei più piccoli sia, poi, una facile anticamera a questa patologia, ha risposto con completezza la dottoressa e pediatra Carla Tomasini.