Vegolosi

Portogallo: per legge un piatto vegano nelle mense pubbliche

Buone notizie per i vegetariani e vegani portoghesi: il Parlamento portoghese ha approvato un disegno di legge che prevede la presenza in tutte le mense pubbliche di almeno un piatto senza prodotti di origine animale. La richiesta, sollecitata da una petizione che ha raccolto più di 15 mila firme, è stata approvata la scorsa settimana.

Cosa prevede la norma

La legge prevede che, nel giro di pochi mesi, tutte le mense e caffetterie pubbliche di ospedali, scuole, universitàcase di cura, enti locali e prigioni debbano adeguare il proprio menu, aggiungendovi la presenza fissa di almeno un piatto vegano. La scelta degli ingredienti, inoltre, dovrà avvenire sotto la supervisione di personale specializzato, così da garantire il rispetto delle regole alla base di una dieta sana ed equilibrata. A questo proposito – come riporta il quotidiano madrileno “20 minutos” – il DGS (Direzione Generale della Sanità) ha redatto un manuale per aiutare i cittadini a seguire una dieta a base vegetale correttamente bilanciata.

La situazione in Italia

Se il Portogallo pare piuttosto bendisposto nei confronti della scelta “veg”, non si può dire altrettanto del nostro paese. In Italia, infatti, si discute ancora sulla possibilità – e sui “rischi” – di introdurre un menu vegetariano o vegano nelle mense scolastiche, com’è accaduto recentemente in Trentino. Ma se per quanto riguarda le scuole il Ministero della Salute ha dato il via libera ai menu vegani nelle scuole e ha abolito l’obbligo di presentare il certificato medico, negli ospedali italiani, invece, la situazione è diversa: qualche tempo fa, grazie a un servizio della trasmissione tv “Le iene”, abbiamo visto come i menu ospedalieri servano troppa carne, molta di più rispetto alle direttive fornite dall’OMS, anche ai malati oncologici. Notizie spiacevoli, soprattutto se si tiene conto che – secondo i dati Eurispes 2017 – i vegani in Italia sono triplicati rispetto allo scorso anno.

Le Iene: troppa carne negli ospedali italiani. E l’OMS?

Crediti foto in apertura: lancianonews.net