Vegolosi

Giornata mondiale delle api: dagli impollinatori dipende l’80% delle colture a uso umano

Impegnarsi per impedire la scomparsa degli impollinatori significa fare qualcosa per il futuro della nostra sicurezza alimentare.
Nell’ambito della propria campagna Food4Future il WWF invita i cittadini a chiedere alla Commissione Europea, il divieto dei pesticidi più pericolosi per le api e gli altri impollinatori, e più sostegno all’agricoltura biologica.

La raccolta delle firme ha come obiettivo la difesa delle Strategie UE “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030” che fissano importanti obiettivi per la conservazione delle api e altri insetti impollinatori, come la riduzione del 50% dei pesticidi, la creazione di aree per la tutela della biodiversità nel 10% delle aree agricole e il 25% di superficie agricola certificata in biologico entro il 2030. Due Strategie oggi sotto attacco da parte delle lobby dell’agrochimica che contestano la transizione ecologica voluta dalla Commissione Europea.

“L’impollinazione è uno dei servizi ecosistemici più importanti forniti dalla Natura per il benessere umano e per la nostra economia – spiega Franco Ferroni, Responsabile Agricoltura & Biodiversità del WWF Italia – L’88% di tutte le piante selvatiche con fiore dipendono in vasta misura dall’impollinazione animale, mentre delle circa 1.400 piante che nel mondo producono cibo e prodotti dell’industria, quasi l’80% richiede l’impollinazione da parte di animali, non solo api domestiche e selvatiche, ma anche vespe, farfalle, falene, coleotteri, uccelli, pipistrelli e altri vertebrati. Le Strategie europee presentate proprio il 20 maggio dello scorso anno infatti, vanno nella giusta direzione ma vanno difese da chi per propri interessi vorrebbe indebolirle e rendere i loro obiettivi non vincolanti per gli Stati membri”.