Vegolosi

Crozza: “I vegani hanno ragione” – Video della puntata

 

Nella puntata dello scorso 28 ottobre 2016 del programma di Maurizio Crozza in onda su La7, “Crozza nel paese delle meraviglie” si è parlato anche di allevamenti intensivi. Nell’introduzione che precede la ormai celebre parodia dello chef vegano Simone Salvini con le false sembianze di Crozza-Germidi Soia, Crozza si è soffermato in particolare sulla cultura del cibo in America, sullo spreco alimentare e sugli effetti dell’allevamento intensivo su ambiente, clima e inquinamento. “Alla luce delle ultime scoperte scientifiche hanno ragione loro (i vegani); il tofu ti devasta l’umore ma fa molti meno danni all’ambiente” è la chiusa di questa intro. Una riflessione che, alla vigilia del Vegan Day (che si festeggia il 1° novembre), fa ridere sì, ma anche molto pensare.

Lo sketch comincia con il racconto paradossale ma purtroppo vero di quanto accade nell’Heart Attack Grill (letteralmente “Grigliata da infarto”). Si tratta di un locale di Las Vegas nel Nevada che offre nel suo pantagruelico menù a base di hamburger, patatine fritte e milkshake, specialità rinominate: Quadruplo Bypass Burger (formato da: 4 hamburger, 20 fette di pancetta, 20 fette di cipolla caramellata, 8 fette di formaggio, 8 fette di pomodoro, strutto, maionese, ketchup e senape), Triplo Bypass Burger, Doppio Bypass Burger e Singolo Bypass Burger.

Il primo panino ha vinto il titolo di “panino più calorico al mondo” aggiudicandosi un primo poco invidiabile posto al Guinness World Record con le sue 9.982 calorie (4 volte la quantità di calorie giornaliere necessarie a un uomo adulto).
Non ci si stupisce quindi che in questo locale viaggino tra i tavoli cameriere vestite da infermiere e armate di stetoscopio che praticano l’elettrocardiogramma ai clienti vestiti da degenti a cui viene fornita un’apposita uniforme da ospedale per non macchiarsi. L’insegna del locale inoltre recita: “Se pesi più di 350 libbre – circa 160 chili – mangi gratis tutto quello che vuoi”. Un’offerta poco allettante se si pensa che negli Stati Uniti le spese per l’assistenza sanitaria per gli obesi sono a carico degli stessi e non dello Stato.

Seguono immagini del tipico barbecue che i pompieri di Little Rock in Arkansas preparano in pausa pranzo: un pollo da quasi due chili, una costata di manzo, una punta di petto, 6 salsicce piccanti, un panino con carne di maiale e un’enorme coscia di tacchino. Tutto questo è la razione a persona.

E’ ovviamente impossibile consumare tutta questa gigantesca porzione. E infatti negli Stati Uniti il 40% del cibo prodotto finisce nella spazzatura e nel mondo, afferma la FAO, un terzo del cibo prodotto viene sprecato (che si traduce concretamente in 1 miliardo e 300 milioni di tonnellate di cibo ogni anno). In Italia la situazione non è migliore: si parla di 16 miliardi di cibo buttato ogni anno che corrisponde esattamente a un punto di PIL, ma, come afferma Crozza “nonostante tutto quello che sprechiamo continuiamo a produrre cibo a ritmi paradossali”.

Dati alla mano, Crozza spiega che: “Gli allevamenti intensivi di bovini sono la causa principale della deforestazione e del consumo di acqua nel mondo: per fare un chilo di carne servono 16 chili di foraggi e 15.000 litri d’acqua pari a due mesi di docce” (come già denunciato dal documentario Cowspiracy). “Dagli allevamenti intensivi arriva il 20% dei gas serra: ogni bistecca che ci arriva in tavola è associata all’emissione di tre chili e mezzo di Co2; in pratica una cotoletta inquina come una Panda che percorre 20 km”. Insomma di fatto siamo entrati in una nuova era del clima con un tasso di inquinamento dell’aria che fino ad ora non aveva precedenti nella storia della Terra.

Serena Porchera

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