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Cesena, “No a carne al sangue e uova crude nei ristoranti”, paura per la salmonella

Niente più carne al sangue e uova crude nei ristoranti, negli hotel e nelle mense pubbliche di Cesena, almeno fino al prossimo 30 settembre. A stabilirlo, come riporta un quotidiano locale, è una recente ordinanza sindacale, allo scopo di evitare casi di infezione da salmonella. Secondo quanto riportato sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, si tratta di un’infezione trasmessa comunemente “attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminate o per contatto e tramite la manipolazione di oggetti o piccoli animali in cui siano presenti le salmonelle”.

A quanto pare, tra gli alimenti considerati più a rischio, ci sarebbero proprio le uova crude o poco cotte, il latte crudo ma anche carne e derivati, specialmente se poco cotti. In realtà, il Comune adotta queste misure preventive per le uova già da qualche tempo in prossimità dell’estate – periodo in cui il rischio di contagio è maggiore – ma quest’anno l’attenzione si è spostata anche sulla carne e i salumi. I gestori dei locali che non si atterranno alle disposizioni rischiano multe severe e perfino l’arresto, così come previsto dal Codice Penale.

La paura del contagio, in ogni caso, non è senza fondamento: per quanto riguarda le uova, la Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana sostiene che “a causa della conformazione stessa dell’uovo (porosità dell’involucro esterno), delle non sempre buone condizioni igieniche degli allevamenti intensivi e della dubbia qualità di molte catene produttive esiste sempre il rischio di contaminazione da Salmonella. Infatti, seppure nell’ultimo decennio siano stati imposti dei nuovi standard igienici, i casi di infezione ad opera di questo batterio continuano a colpire l’uomo“. Per quanto riguarda la carne, invece, come ricorderete tempo fa non sono mancati casi di contaminazione: nel macello di Ghedi, gestito da Italcarni – già sotto accusa per maltrattamentifu riscontrata una concentrazione di batteri fino a 50 volte superiore a quelle consentita e, tra questi, c’era anche la salmonella.

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