Vegolosi

Bimbo denutrito, pm: “Limitare potestà genitoriale”

Il bambino di 11 mesi di Pontedera è fuori pericolo. Questo è il dato principale della storia, poiché il bimbo era giunto in ospedale, al centro specializzato Meyer di Firenze, in uno stato di grave denutrizione: subito il dito è stato puntato contro i genitori e contro il veganismo, lo stile alimentare scelto dalla mamma e dal papà per sé e per il figlio. Il bimbo ha risposto prontamente alle cure, basate essenzialmente su farmaci specifici ma anche su pappe semisolide e vitamina B12, fondamentale nel primo anno di vita dei bambini per lo sviluppo neurologico.

Secondo il dottor Giovanni Federico, pediatra che ha visitato il piccolo all’ospedale di Pisa, dove in un primo momento il bambino era stato portato dai genitori, «bisognerà aspettare un’età tra i 3 e i 4 anni per stabilire se il bambino ha subito danni permanenti a causa della sua malnutrizione». Al quotidiano toscano La Nazione, il pediatra ha anche svelato che i genitori del bambino «hanno capito di avere sbagliato la dieta per il figlio e hanno subito acconsentito che somministrassimo al piccolo un regime alimentare con omogeneizzati a base di pesce e carne».

Parallelamente alle cure ospedaliere, il caso si muove anche nei corridoi della Procura della Repubblica presso il tribunale dei minori di Firenze. I servizi sociali hanno segnalato il fatto al magistrato inquirente, che per prima cosa – come prevede il codice civile – ha posto il bambino sotto la responsabilità del primario del reparto in cui è ricoverato. Si tratta di un «collocamento in via di emergenza in luogo sicuro di un minorenne moralmente o materialmente abbandonato o cresciuto in locali insalubri o comunque in situazione di estremo pericolo, in attesa che si provveda in via definitiva alla sua protezione», com’è scritto sul codice. Il passo successivo è stata la richiesta, da parte del pm Pieri, di limitazione dell’esercizio della potestà genitoriale della coppia: ora spetterà al giudice del tribunale dei minori decidere.

I genitori del bambino sono iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di maltrattamenti: questo reato, in questo specifico caso, è difficile da sostenere perché è di natura principalmente dolosa (occorre che vi sia consapevolezza, da parte della persona che maltratta, dell’azione che sta compiendo), mentre nel comportamento dei genitori si intravede più un reato colposo, commesso appunto per negligenza. Ma per stabilire con certezza il reato mosso contro i genitori bisogna aspettare che si stabilizzino le condizioni del bambino: ed è questa l’urgenza principale, in ogni caso. Per fortuna, le notizie in questo senso sembrano positive.

La foto è tratta dal sito cavalieridisantafina.it