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Carne rossa unica fonte di ferro? Non è così

Non è vero che l’anemia si può combattere esclusivamente con la carne rossa. Le carenze alimentari (derivanti da una dieta povera di ferro, acido folico, vitamine B12 e C) che generano questa patologia (tale per cui i globuli rossi presenti nel sangue sono insufficienti a trasportare verso i tessuti dell’organismo un quantitativo di ossigeno adeguato) si possono combattere molto più efficacemente con alimenti di origine vegetale come le barbabietole e i legumi e certamente la carne rossa non è l’unica o la principale fonte di ferro cui fare riferimento.

A dirlo è la dott.ssa Barbara Sarina, ematologa dell’Ospedale Humanitas, sul relativo sito web: “Anche se la carne rossa è certamente una valida fonte di ferro in caso di anemia, la carne rossa però non è l’unica vera risorsa di ferro, un minerale indispensabile per la sintesi dell’emoglobina, proteina che trasporta l’ossigeno alle cellule. In caso di anemia spesso i medici consigliano di mangiare più carne rossa, fino a 2-3 volte a settimana, ma sono moltissimi gli alimenti vegetali che sono una valida fonte di ferro per l’organismo. Non a caso anche chi non mangia carne rossa, come i vegetariani, raramente soffre di carenza di ferro se segue un’alimentazione corretta, mentre è più frequente che presenti carenze di vitamina B12, una vitamina presente solo negli alimenti di origine animale”.

A questo proposito urge però una precisazione: “La vitamina B12 è un nutriente essenziale per l’organismo di tutti gli animali, uomo compreso, ma nessun animale è in grado di produrla” (dal momento che si tratta di una sostanza generata dai batteri presenti nell’acqua e nel terreno) afferma la dott.ssa Luciana Baroni, intervistata da Vegolosi.it, proprio in merito al tema controverso della carenza di vitamina B12 nella dieta vegana.

E quindi quali alimenti contengono ferro? Sempre sul sito si legge che i più indicati sono: “legumi, in particolare fagioli bianchi, soia, ceci e lenticchie, semi di zucca, cacao amaro e cioccolato fondente oltre il 70%, germe di grano e semi di sesamo. Si tratta di alimenti che possono essere utilizzati da soli o abbinati ad altri piatti, meglio se accompagnati da una fonte di vitamina C come succo di limone, una spremuta d’arancia o di pompelmo, per esempio, che favoriscono l’assorbimento del ferro. Da evitare tè e caffè, una dieta troppo ricca di fibre dai cereali e crusca, e un eccessivo consumo di latticini perché inibiscono l’assorbimento del ferro”.

Serena Porchera

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