Vegolosi

Guida al tè freddo, la bevanda dell’estate

Il tè rivendica a pieno titolo il privilegio di essere una delle bevande più antiche e consumate sulla terra, seconda solo all’acqua, e vanta una storia che si fa risalire a 5.000 anni fa anche se le sue origini sono avvolte nel mistero.

Dal Giappone al Tibet, dall’Inghilterra all’India non c’è nazione al mondo che non apprezzi e assapori questa preziosa bevanda spesso dedicandole cerimonie e riti e gustandola (fredda o calda) in maniera tipica e unica.

Quali tè bere freddi?

In generale non ci sono tipologie di tè sconsigliati per essere assaporati freddi. Certo conta moltissimo la qualità della materia prima: il rischio è che dopo qualche ora i tè di scarsa qualità diventino amaragnoli.

Quelli che però sicuramente si prestano a tale preparazione sono:

L’infusione a freddo

Fare un buon tè freddo è semplicissimo: basta riempire una brocca di acqua a temperatura ambiente, metterci in infusione 2 o 3 bustine di tè o di tisana, coprire con un coperchio e lasciare riposare per 3 ore. Una volta riposta la brocca in frigo o in freezer il tè è pronto per essere servito!

L’infusione a caldo

Un’altra tecnica è quella di lasciar raffreddare la bevanda preparata calda.

Mettete circa un litro di acqua sul fuoco e portate a bollore. Quindi spegnete il fuoco e mettete in ammollo tre bustine di tè o tre cucchiai di tè in foglie. Potete scegliere di usare un tè dal sapore forte come il tè nero oppure optare per una qualità più leggera: perfetto per i tè estivi è il tè verde. Quando l’acqua è ancora calda aggiungere a piacere zucchero o altri dolcificanti naturali, anche se in questo modo saranno meno rinfrescanti.

Una volta tolte le bustine di tè potete aggiungere l’aroma che preferite: il succo di un limone oppure due pesche fresche tagliate a fettine. Lasciate che il tè assorba il sapore degli aromi aggiunti per almeno trenta minuti.

Servite con abbonante ghiaccio e con fettine di limone fresco o, nel caso abbiate scelto la versione con le pesche, lasciate le fettine di pesca che avete messo in infusione nel tè!

L’infusione nel ghiaccio

Questa tecnica di origine giapponese richiede un tempo più lungo ma fornisce al tè un gusto raffinato, ideale per la varietà gyokuro e sencha e contenente poca teina (la quantità maggiore viene estratta nell’infusione a caldo).

Per questa preparazione versate 7-8 grammi di tè nella teiera e riempitela con del ghiaccio. Aspettate che il ghiaccio si sciolga naturalmente a temperatura ambiente. Sciogliendosi l’acqua assumerà il sapore delle foglie del tè mantenendosi fresca.

La conservazione

Con l’infusione a freddo è possibile ottenere un tè da conservare in frigo, perché risulta decisamente stabile e meno soggetto a modificare il sapore originale.

Tè e infusi di frutta si possono conservare in frigo in una bottiglia di vetro chiusa fino a 2-3 giorni. Sono molto utili da portare nel thermos in palestra e anche durante un picnic: un’ottima alternativa dissetante all’acqua e alle altre bevande.

Gli abbinamenti col cibo

Negli abbinamenti fra tè e cibo (al contrario del vino) non ci sono regole fisse perché essendo il tè un’infusione, si ottengono sfumature differenti della stessa miscela ad esempio allungando o riducendo il tempo di infusione. Esistono comunque dei criteri base utili ad ottenere abbinamenti piacevoli ed efficaci.

Facendo un’analogia con il mondo del vino, i tè verdi corrispondono ai vini bianchi e si sposano bene con piatti leggeri e delicati come le verdure fresche in pinzimonio.

I tè fermentati, più caldi e con note speziate, sono assimilabili ai vini rossi e quindi si abbinano bene ai cibi più saporiti e corposi come i risotti o, per i vegetariani, i formaggi piccanti o a pasta dura.

Una pietanza nutriente come una frittura si sposa bene con un tè leggermente acido, dalla capacità astringente in contrasto con l’untuosità del cibo.

Per una zuppa vegetale invece è perfetto il pregiatissimo tè giapponese, con il suo sapore leggermente marino.

Per un dessert o piatti a base di frutta infine, si può abbinare un tè verde o un tè aromatizzato all’arancia, al bergamotto, al limone.

Utilizzate dalla medicina cinese e nell’ayurveda per le loro “proprietà riscaldanti”, lo zenzero e la cannella, ma anche l’anice e il cardamomo vengono spesso miscelate con le foglie di tè perché gli conferiscono proprietà decongestionanti e antinfiammatorie, soprattutto durante i classici malanni di stagione.

La leggenda della nascita del tè

Secondo una celebre leggenda cinese, l’imperatore Chen Nung, detto il Divino Mietitore per l’impulso da lui dato all’agricoltura, era così fiscale per il rispetto dell’igiene che non beveva altro che acqua bollita e aveva ordinato ai propri sudditi di attenersi allo stesso precetto.

Un giorno, nell’anno 2737 a.C., mentre l’imperatore era seduto a riposare all’ombra di un albero di tè selvatico, una leggera brezza fece cadere alcune foglie di tè all’interno dell’acqua messa a bollire e essa aveva assunto un invitante color oro. La curiosità prevalse e il grande imperatore assaggiò per la prima volta la deliziosa bevanda chiamata poi tè. Dopo averla bevuta si sentì preso da un benessere indicibile e volle conoscere meglio l’albero che aveva prodotto quella foglia meravigliosa e benefica, favorendone così l’uso e la coltivazione.