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Uovo sodo vegano, una delle inventrici, Francesca Zuccolo racconta: “Perché no?”

Si chiama vEGGy, è nato da pochissimo ma sta già facendo molto discutere: è l’uovo sodo vegano, ideato da quattro studentesse friulane classe 1993 – Francesca Zuccolo, Aurora Gobessi, Greta Titton e Arianna Roi – al secondo anno della Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie Alimentari presso l’Università degli Studi di Udine (nella foto in apertura).

Per saperne di più su questa piccolo “prodigio culinario”, la redazione di Vegolosi.it ha fatto qualche domanda a Francesca Zuccolo (la terza da sinistra nella foto): ecco cosa ci ha raccontato.

Quella di creare un uovo sodo vegano è certamente un’idea originale: come e quando nasce?

L’idea di creare l’uovo sodo vegano nasce circa un anno e mezzo fa quando, nell’ambito del corso di principi di formulazione, a noi ragazzi è stato richiesto di ideare, progettare e infine realizzare concretamente un prodotto alimentare innovativo non ancora presente sul mercato. Quindi sì, è proprio così, tutto è nato da un esame curricolare! Non è stato immediato scegliere cosa realizzare, ci sono voluti diversi giorni di brainstorming prima di arrivare all’idea finale. Girando vari supermercati, cercando di capire cosa ancora mancasse sugli scaffali, pensando a che target di consumatori avremmo potuto rivolgerci… ecco che è arrivata l’illuminazione! Il nome che inizialmente gli abbiamo dato era vEGGy.

Molte persone si chiedono il perché della creazione di un uovo 100% vegetale, voi che cosa rispondereste?

La risposta sta esclusivamente nel target di consumatori a cui abbiamo scelto di rivolgerci. Il “mondo vegano” è in crescita e attira sempre più persone. È un ambito nuovo in cui, evidentemente, c’è spazio per idee e proposte innovative. È un mercato in cui c’è ancora molto da creare e inventare, basta un po’ di fantasia. La prima domanda che ci siamo poste è stata “perché un consumatore vegano dovrebbe volere mangiare un’imitazione vegetale di un prodotto che in realtà è animale?” e la risposta è stata “perché no?”. Hamburger, stracchini, cotolette ci sono già e sono stati accettati, ma l’uovo no! E allora ci siamo date da fare.

I test realizzati per poter creare questo prodotto hanno previsto anche l’uso di animali?

Assolutamente no! Le uniche nostre “cavie” sono state i genitori e i parenti a cui chiedevamo di assaggiare e giudicare i nostri esperimenti.

A chi è rivolta questa vostra creazione?

vEGGy è rivolto a tutti coloro che non vogliono/non possono consumare uova animali. Oltre alle persone che seguono una dieta vegana, può essere un valido prodotto anche per le persone allergiche alle uova o per chi soffre di ipercolesterolemia. Inoltre gli ingredienti da noi usati sono tutti gluten free al fine di renderlo idoneo anche a consumatori celiaci!

Quali sono gli ingredienti di questa piccola “magia” culinaria?

Gli ingredienti da noi utilizzati sono tutti molto semplici e naturali. Non possiamo ancora entrare nel dettaglio in quanto la nostra ricetta è “custodita” dal brevetto. Principalmente gli ingredienti sono: farina di legumi, proteine vegetali e un sale speciale.

Ma voi, ragazze, lo avete assaggiato? Cosa potete dirci su gusto e consistenza?

Certo, fin dalle primissime formulazioni abbiamo sempre assaggiato il prodotto, per riuscire a migliorarlo e per avvicinarci al meglio al prodotto animale. Il gusto del surrogato è riconducibile al sapore dell’uovo tradizionale di gallina, grazie alla combinazione ottimale degli ingredienti impiegati. Anche la consistenza è stato un aspetto che abbiamo considerato nel dettaglio per riuscire ad ottenere un prodotto che potesse essere molto simile a quello animale; infatti, sono state condotte molteplici prove in laboratorio per poter confrontare i valori di consistenza del nostro prodotto con i valori dell’uovo sodo tradizionale.

Parliamo del suo utilizzo in cucina: come e con quali abbinamenti ne avete immaginato il consumo? Potrà essere cotto e/o scaldato, oppure andrà consumato esclusivamente a freddo?

Essendo un prodotto ready to eat (pronto al consumo), può essere consumato direttamente poiché è un primo piatto. Eventualmente, per i palati più raffinati, si può accompagnare con salse o insalata. Questo surrogato può essere consumato esclusivamente freddo, poiché non si adatta a trattamenti termici.

Per quando è previsto il lancio nella grande distribuzione?

Speriamo presto! Stiamo ricevendo le prime proposte commerciali da alcune aziende del settore, speriamo che tutto vada a buon fine.

Toglieteci una curiosità: questa idea è nata perché qualcuna di voi è vegana?

Questa idea è nata per rispondere alle esigenze del mercato. E no, nessuna di noi è vegana, ma siamo sempre alla ricerca di nuove tendenze e frontiere da esplorare.

 

Crediti foto: https://qui.uniud.it

 

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