Vegolosi

2/3 del personale medico non sa la definizione di “dieta vegetariana”: lo studio

I professionisti della salute sono poco informati riguardo all’alimentazione a base vegetale: a confermarlo è uno studio unico nel suo genere condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università degli Studi di Milano e della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico e pubblicato di recente sulla prestigiosa rivista Nutrients.

La ricerca riguardava soprattutto le conoscenze sulle diete vegetariane e vegane in gravidanza, nell’infanzia e nel periodo dell’adolescenza e ha coinvolto 418 sanitari tra infermieri, ostetriche e infermieri pediatrici. I risultati parlano chiaro: il 2/3 delle persone coinvolte non è stato in grado di definire con precisione cosa sia una dieta vegetariana (intendendo con questo termine, come sempre in ambito medico, sia le diete 100% a base vegetale che quelle latto-ovo-vegetariane); solo 1/5 è stato in grado di definire correttamente questo tipo di alimentazione, rispondendo esattamente a domande dettagliate sull’argomento.

Più della metà degli intervistati, invece, non era a conoscenza della possibilità (nonché dei benefici) di adottare questo tipo di dieta in tutte le fasi della vita, infanzia compresa. Tutto questo dopo il via libera del Ministero della Salute alle diete vegetariane e vegane, ma anche in seguito al sì definitivo del mondo scientifico alla dieta vegan nei bambini. Ma questa lacuna non stupisce, dal momento che è emerso che oltre l’80% del personale sanitario intervistato non aveva partecipato ad alcun un corso di nutrizione nei 5 anni precedenti.

SSNV: “Una lacuna particolarmente grave”

“Questi professionisti sono quelli che sono a contatto ogni giorno con le neo-mamme e i bambini, quindi è particolarmente grave che non siano in grado di dare consigli corretti ai propri pazienti” commenta la Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana (SSNV) in una nota ufficiale, sottolineando come la situazione non sia diversa anche parlando di medici. “Purtroppo non sono stati inclusi in questa indagine – si legge sempre nel comunicato stampa – ma è noto che la loro preparazione sul tema è altrettanto scarsa”.

Un paese in cui il 7-8% della popolazione segue una dieta vegetariana, che non è quindi un fenomeno isolato ma in costante e continua espansione, e che per questo necessita di personale sanitario preparato e in grado di seguire al meglio i propri pazienti. “La nostra speranza è che le cose cambino, in fretta – commenta SSNV – che i professionisti della salute si rendano conto dell’importanza dell’alimentazione e di come quella plant-based sia in grado di prevenire e curare molte malattie”.

In attesa che la situazione si sblocchi, le donne in gravidanza e le mamme con bambini piccoli possono rivolgersi ai medici che fanno parte di SSNV grazie alla Rete Famiglia Veg, un insieme di professionisti della nutrizione (medici nutrizionisti, biologi nutrizionisti, dietisti, pediatri, ostetrici-ginecologi, ostetrici), con studi e ambulatori in varie province d’Italia, competenti in nutrizione a base vegetale nell’alimentazione pediatrica e/o nella donna in gravidanza e allattamento. Per tutti gli altri pazienti, sul sito di SSNV è possibile trovare anche un elenco di medici sparsi sul territorio a cui rivolgersi per un consulto, ma esiste anche VegExpert, servizio di consulenza nutrizionale a distanza rivolto a persone di tutte le età.