Vegolosi

New York verso l’abolizione delle carrozze a cavalli

A New York si è riacceso con forza il dibattito sull’uso delle carrozze trainate dai cavalli, una pratica che fa parte del paesaggio di Central Park da oltre un secolo e mezzo, essendo presente fin dall’apertura del parco nel 1858. Questa volta, a schierarsi apertamente contro l’antica tradizione è stata la Central Park Conservancy, l’organizzazione privata incaricata della gestione e della cura del celebre polmone verde della città. Si tratta della prima volta che il gruppo prende una posizione così netta su un tema che storicamente ha diviso l’opinione pubblica e la classe politica newyorkese per anni.

Animali? Il problema è la sicurezza

L’organizzazione ha manifestato il suo sostegno al cosiddetto Ryder’s Law, una proposta di legge avanzata dal Consiglio comunale che, se approvata, vieterebbe completamente l’uso delle carrozze a cavalli entro il giugno dell’anno prossimo. È importante notare che la Central Park Conservancy ha motivato la sua decisione non primariamente con ragioni legate al benessere degli animali, ma piuttosto con la necessità di garantire la sicurezza dei visitatori e la protezione delle infrastrutture del parco. La presidente, Betsy Smith, ha spiegato che recenti incidenti hanno evidenziato la difficoltà di gestire i cavalli in un contesto sempre più affollato. Sono stati citati episodi in cui gli animali si sono liberati dal controllo dei conducenti, causando sia danni che feriti. Oltre alle preoccupazioni per la sicurezza in un parco che ospita quotidianamente milioni di visitatori, ciclisti, pedoni e mezzi elettrici, la Conservancy ha sollevato questioni di manutenzione. La pavimentazione di alcune strade interne appena rifatta starebbe già mostrando segni di usura significativi dovuti al passaggio continuo delle carrozze.

Le vittime fra i cavalli

Nonostante la motivazione ufficiale della Conservancy sia focalizzata sulla logistica e la sicurezza, la discussione sul futuro delle carrozze è stata alimentata negli ultimi anni proprio da incidenti gravi e dalla morte di cavalli in servizio. Un esempio recente è il caso di Lady, una giumenta di 15 anni, deceduta la scorsa settimana dopo aver lavorato per poche ore. Il disegno di legge attuale prende il nome da Ryder, un cavallo morto nel 2022 a Hell’s Kitchen, un episodio che aveva già suscitato ampie proteste e richieste di intervento normativo.

Per chi considera le carrozze un’icona della città, spesso immortalata in film e fotografie, la possibile abolizione rappresenta un attacco a una tradizione storica. D’altra parte, per molti altri, tale pratica è considerata superata e incompatibile con la mobilità contemporanea. Il Ryder’s Law prevede in sostanza la sostituzione graduale delle carrozze tradizionali con veicoli elettrici, una soluzione che è stata adottata o è in fase di discussione in altre città del mondo dove l’uso dei cavalli in ambito urbano è stato messo in discussione.

Le proteste

L’industria delle carrozze coinvolge attualmente 68 proprietari con licenza, 183 cavalli registrati e oltre 200 conducenti autorizzati. Le tariffe delle corse sono fisse e le attività sono regolamentate, con punti di partenza e arrivo predefiniti, concentrati in particolare lungo i margini meridionali di Central Park.

I rappresentanti dei conducenti e il sindacato di categoria hanno espresso un forte dissenso contro il possibile divieto. Essi sostengono che un’eventuale decisione negativa metterebbe a rischio il lavoro di circa 200 persone, la maggior parte delle quali appartenenti alla classe operaia. Il sindacato minimizza gli episodi citati dalla Conservancy, definendoli eccezioni e non la regola. Inoltre, accusano l’organizzazione di ignorare altri problemi all’interno del parco, come l’elevato traffico di biciclette e veicoli elettrici, che a loro avviso rappresentano un rischio maggiore per la sicurezza dei visitatori.

Nonostante questa forte opposizione a Manhattan, dove le carrozze sono percepite come parte integrante dell’esperienza turistica, il dibattito continua a progredire in vista della potenziale introduzione dei veicoli elettrici come alternativa definitiva.