Vegolosi

Macelli di conigli in Lombardia: immagini shock di una mattanza senza scopo

ATTENZIONE IMMAGINI FORTI – ATTENZIONE IMMAGINI FORTI

Sono migliaia le famiglie che hanno un coniglio come animale domestico nel nostro paese, eppure l’Italia è il primo produttore europeo della loro carne; i nostri numeri sono secondi, a livello internazionale, a quelli della Cina. Le terribili immagini che vedrete nel video e nelle foto arrivano da una nuova investigazione di Animal Equality realizzata in un macello di conigli in Lombardia da un attivista infiltrato.

Cosa succede dentro i macelli

I conigli, la cui vita media è di circa 12 anni, vivono invece solo 80 giorni in gabbie piccolissime, poco più grandi di un foglio A4 (guardatene uno sulla vostra scrivania per rendervi conto davvero). Prelevati con brutalità, finiscono subito dopo all’interno di altre gabbie, in plastica, nelle quali sostano fino a 24 ore senza acqua né cibo, ammassati fra loro prima di essere inviati al macello. La paura, il terrore e la sofferenza di questi animali traspare chiaramente dai loro sguardi.

Gli animali vengono storditi con una pinza elettrificata ma è evidente che questo procedimento non funziona per tutti gli animali a causa della velocità con la quale è necessario effettuare l’operazione: con questo sistema vengono “processati” 400 conigli ogni ora. I conigli vengono quindi sgozzati e poi fatti dissanguare, appesi per le zampe posteriori quando sono, per la maggior parte, ancora pienamente coscienti, operazione contraria alle normative di legge. Gli animali poi vengono privati con brutalità della loro pelliccia. I loro corpi, ora sono pronti per il mercato della carne.

L’inutilità di tutto questo dolore

Queste immagini sono dolorose e lo sono per tutti anche per chi la carne di coniglio continua a mangiarla. Sono istantanee di una realtà che si vuole tenere ben lontana dagli occhi, dal cuore e dallo stomaco per un solo motivo: mangiare carne di coniglio, come mangiare carne e derivati di qualsiasi altro animale, non è necessario per nessun motivo. Questa brutalità, questo sfruttamento senza fine degli animali, questi numeri da genocidio, questa catena di montaggio della brutalità, è ancora più agghiacciante perché avviene senza nessuna necessità. E se è vero che l’associazione Animal Equality lancia una petizione per inasprire i controlli ed evitare che questi animali vengano uccisi senza stordimento preventivo (un passo certamente necessario), è anche vero che la vera richiesta è solo una: smettere di mangiare carne affinché questo orrore, questa immonda abitudine, abbia fine una volta per tutte.