Vegolosi

Ricerca senza animali, Lush Prize 2016: vince ricercatrice italiana vegetariana

 

Giunto ormai alla sua quinta edizione, il “Lush Prize” – il più grande fondo monetario nel campo della sperimentazione non animale – anche quest’anno annovera tra i vincitori anche una ricercatrice italiana: Giorgia Pallocca, che si è aggiudicata £10.000 per un progetto di ricerca sviluppato nell’ambito dell’Università di Costanza, in Germania, volto a testare l’impatto di sostanze chimiche sullo sviluppo del sistema nervoso embrionale. Il premio, che consta in totale di £250.000 suddivise in cinque diverse categorie (Scienza, Formazione, Lobby, Sensibilizzazione dell’opinione pubblica e Giovani ricercatori) negli anni passati aveva già visto altri italiani tra gli assegnatari del riconoscimento. Giorgia non è un “cervello in fuga”, o meglio è andata via dall’Italia, sì, ma solo perché per lavorare davvero alla ricerca senza animali la Germania, per lei, è il posto migliore: è qui, infatti, il Center for alternatives to animal testing (Caat). 

Il premio, che è stato assegnato a Londra e nasce dalla collaborazione tra Lush (nota casa cosmetica cruelty-free) ed Ethical Consumer (cooperativa di ricerca e consulenza) finanzia l’abolizione dei test di tossicità degli ingredienti e dei prodotti sugli animali e si pone l’obiettivo di portare alla completa sostituzione della sperimentazione animale. “Lo scopo del progetto che ho presentato in occasione del Lush Prize 2016, è quello di sviluppare modelli non animali per testare l’impatto di sostanze chimiche, come pesticidi o medicinali, sullo sviluppo embrionale, in particolare del sistema nervoso embrionale. Sono fiera di aver potuto sviluppare, in collaborazione con il mio gruppo di ricerca, un progetto così delicato e che mi sta particolarmente a cuore. […] Da sempre nutro una forte sensibilità nei confronti degli animali e mi riempie di orgoglio sapere di poter contribuire ad alleviarne la sofferenza” ha dichiarato Giorgia Pallocca, che è vegetariana e da sempre, durante gli studi, ha evitato ogni corso o progetto riguardante la ricerca sugli animali

Un’iniziativa, quella di Lush ed Ethical, che fortunatamente non è l’unica nel nostro paese a mettere a disposizione fondi per una ricerca più etica: già il Premio DNA 2013 è stato recentemente assegnato a Michela Kuan, biologa e responsabile della LAV-Lega Anti Vivisezione, e Susanna Penco, ricercatrice del Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’università di Genova, come incentivo a una ricerca basata sulle cellule staminali umane.

Ottime notizie, quindi, che aprono uno spiraglio verso una ricerca scientifica più etica e soprattutto più mirata verso quelle che sono le esigenze specifiche dell’uomo.

Stop ai test su gli animali: le culture cellulari in vitro li sostituiranno