Vegolosi

L’Oceano Pacifico muore: il racconto shock di un marinaio

Dopo quella al The Newcastle Herald, Macfadyen non ha più voluto rilasciare interviste, augurandosi solo di aver regalato una consapevolezza in più al mondo. Ivan Macfadyen è marinaio australiano e il suo racconto sul tragico destino a cui l’Oceano Pacifico è condannato sta facendo il giro del mondo.
Il marinaio ha effettuato a distanza di dieci anni due traversate del Pacifico constatando con rammarico la velocità di un processo di desertificazione che non conosce ostacoli: se una decade fa, tra l’Australia e il Giappone, era sufficiente affacciarsi dai parapetti della propria imbarcazione per vedere tanta fauna marina: delfini, balene e tartarughe facevano capolino e accompagnavano le barche nei loro viaggi. Oggi la situazione è mutata: in peggio. Ora l’oceano è vuoto e non è solo Macfadyen a farlo presente. Qualche mese fa infatti anche il capitano Paul Watson, papà dell’associazione Sea Shepherd, aveva lanciato l’allarme: nel 2048 gli oceani saranno vuoti.
Il marinaio australiano ha percorso tremila miglia nautiche: un percorso da sogno sulla rotta Melbourne-Osaka-San Francisco a bordo del Funnel Web con il suo equipaggio per ammirare però desolanti scenari: creature marine morte e rigettate in mare, rottami dal Giappone alla California a causa dello tsunami del 2011, rifiuti di plastica ovunque. Macfadyen ha anche raccolto dei campioni destinati ad essere esaminati al fine di verificarne la radioattività e ha compilato, durante il viaggio, questionari periodici per rispondere alle richieste provenienti dal mondo accademico statunitense. “Nelle acque del Giappone il Funnel Web ha perso il suo colore giallo brillante – ha scritto Macfadyen – e uno dei pochi esseri viventi che ho incontrato era una balena in fin di vita con un tumore al capo”.
“Il mare è senza strade, il mare è senza spiegazioni” scriveva Baricco nel suo “Oceano Mare” nel 1993, ma ora sta a noi trovarle, sta a noi avvicinarci all’Oceano Pacifico e capire che uno dei motivi principali di questa ecatombe è la pesca intensiva e non più sostenibile, così come il tasso sempre più alto di inquinamento da plastica che uccide senza pietà la fauna . “Una goccia strappata dall’oceano perisce inutilmente. Se rimane parte dell’oceano, ne condivide la gloria di sorreggere una flotta di poderose navi”. La citazione, attribuita a Gandhi, suona come una profezia.
 
Yuri Benaglio