Vegolosi

Empatia: anche i cani sanno sorridere

“L’indagine è basata sull’analisi del comportamento dei cani durante il gioco” spiega Elisabetta Palagi, dottoressa che guida l’equipe di ricerca nell’ateneo. “La risposta involontaria del cane alla gestualità facciale e corporea di un proprio simile esiste – continua la dottoressa – ed è rapida quanto quella umana”.

I tratti più importanti da considerare nel nostro amico a quattro zampe sono certamente la mimica facciale (bocca socchiusa e rilassata) e il comportamento attraverso un inchino giocoso. Ad esempio quando si accucciano allungando le zampe, con la bocca aperta e lingua a penzoloni stanno comunicando felicità e voglia di giocare, ciò accade molto più spesso se i cani si “conoscono” già fra loro.

Il lavoro di ricerca, pubblicato di recente sul giornale scientifico britannico “Royal Society Open Science“, si è basato sui dati raccolti su un campione di 49 cani domestici di razza e non, presso un parco di Palermo, prendendo in considerazione un’età compresa tra i 3 e i 72 mesi, attraverso un lavoro di video-analisi.

Dopo ben 50 ore di video, i ricercatori hanno verificato le loro ipotesi concludendo che l’essere umano è più simile ad altri animali sociali di quanto vorrebbe credere. Prossimo passo verso la comprensione di questo fenomeno sarà lo studio della mimica del lupo, utile per capire realmente se l’empatia sia una tratto caratteristico degli animali domestici oppure radicata nell’evoluzione emotiva dell’animale stesso.

L’empatia è uno sentimento prezioso che ci lega ai nostri amati cani anche nel processo di conoscenza e di comprensione, ma a volte è un meccanismo che sfugge al nostro controllo e alla nostra consapevolezza, soprattutto quando i legami diventano sempre più stretti tra padrone e cane.

Francesca Paolillo