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Circo: 500 mila euro in più dal governo italiano, ma il pubblico diserta gli spettacoli

Quasi nessuno va più al circo, eppure il Governo italiano ha da poco deciso di aumentare i finanziamenti destinati a questo tipo di spettacoli. I dati Eurispes 2016 parlano chiaro: sempre più italiani si dicono contrari al circo con gli animali (71,4% del 2016 contro il 68,3% del 2015) ma nonostante questo la Consulta governativa, presieduta dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, ha incrementato di quasi 500 mila euro i fondi destinati ai circhi nel 2017: dai 4 milioni e 475 mila euro del 2016 ai 4 milioni e 900 mila euro nel nuovo anno.

La situazione in Italia

La notizia, riportata dal sito dell’associazione animalista Essere Animali, fa un certo scalpore se si pensa che diversi stati europei hanno già da tempo vietato gli spettacoli circensi che vedano come protagonisti gli animali; in Italia, invece, si aumentano le sovvenzioni nonostante la popolazione dimostri apertamente il proprio dissenso anche disertando gli spettacoli. Una notizia accolta favorevolmente, com’è ovvio, dal presidente dell’Ente Nazionale Circhi Antonio Buccioni, che si dice disposto a trattare sulla questione dell’impiego degli animali negli spettacoli ma assolutamente contrario a qualsiasi ipotesi sulla loro eliminazione.

“L’esibizione è già morte per l’animale”

Perché sempre più persone sono contrarie al circo con gli animali? La questione è complessa, spesso dietro a questo tipo di attività si nascondono abusi e maltrattamenti che non emergono durante gli spettacoli. Come vediamo nel video sopra riportato, frutto delle investigazioni di Essere Animali, nei circhi gli animali sono privati della libertà e dei più basilari diritti etologici, sono costretti a vivere lontano dal proprio habitat naturale in recinti di pochi metri e a esibirsi in attività contro la loro natura. Anche l’etologo e filosofo Roberto Marchesini in un’intervista al nostro giornale aveva ribadito questo concetto: “La mentalità circense è sbagliata, si parla dell’esibizione dell’animale come diletto, come immagine: la cosa migliore che può succedere è l’esposizione al rischio per l’animale e la diseducazione di chi guarda lo spettacolo. Per l’animale l’esibizione al pubblico è già una forma di morte“.

Mentre numerosi Stati europei come Regno Unito, Grecia e Spagna hanno detto “no” a questi spettacoli l’Italia resta indietro, non avendo ancora varato alcun provvedimento per la tutela degli animali impiegati negli spettacoli circensi.

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