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Andrea Cascioli da Nathan Never alla bistecca vegetale – Intervista

Noto fumettista ed ex speaker radiofonico, dopo aver dato forma e colore a Nathan Never, eroe fantascentifico della scuderia di Sergio Bonelli, Andrea Cascioli ha lanciato nel marzo 2015 la Bistecca Cascioli, un’alternativa alla carne completamente vegetale. Noi di Vegolosi.it lo abbiamo raggiunto per parlare del prodotto e del percorso che lo ha portato a diventare vegetariano.

Da dove arriva secondo te la voglia di mangiare carne?
“Le influenze sono sempre esterne, è un problema quasi esclusivamente etico e culturale, non relativo all’alimentazione. Se fosse per la salute la gente non fumerebbe e non berrebbe. Non frega nulla a nessuno della salute. Esistono anche dei popoli dove si pratica cannibalismo: perché? Perché fa parte della loro cultura, è tutta cultura.

E per te, come è andata?
Io sono totalmente vegetariano da due anni e mezzo, ma ho cominciato a prendere questa decisione 25-30 anni fa, quando ero giovane (oggi ne ha 52, n.d.r.). Ho cominciato a farmi un po’ di domande, il percorso è quello penso di tutti: cominci a capire che una vita è una vita, cominci a togliere qualcosa dal tuo tavolo, togli il coniglio perché assomiglia al tuo gatto, togli la pecora perché ne hai vista una saltellare e così via. Molti ci mettono di meno, io ho impiegato 25 anni perché sono stupido”.

Beh, stupido… hai anche inventato un prodotto vegano…
“E’ una bistecca completamente vegana, gustosa. Sembra davvero una bistecca a livello visivo e di sapore. Non serve però ai vegani, che comunque possono apprezzare, ma soprattutto agli onnivori. L’ho pensata per coloro che sono in quella fase in cui si vorrebbe fare una cosa etica ma che temono un gusto più povero rispetto a quello che forse rimpiangeranno, la stessa fase in cui tutti noi siamo passati. E’ la soluzione perfetta per indirizzarli su questa scelta etica nel modo meno indolore possibile”. L’idea di fondo è quella di dare un’opportunità in più agli onnivori per facilitare il cambiamento senza rinunciare alle abitudini a cui ci si è assuefatti, quella di farsi scegliere attraverso proposte concrete e positive. Un po’ come la Coca Cola che piace anche a chi ama la birra o il vino”.

Ma di cosa è fatto il prodotto?
“Capirai bene che fino all’immissione sul mercato gli ingredienti sono top secret. E’ completamente vegetale e vegana, ma non posso dirti altro”.

Quando verrà messa sul mercato?
“Dopo che avrò fatto partire l’azienda, che è una cosa molto incerta come incerta è l’eventuale data”.

E tu cosa mangi?
“Mi piacciono le cose grasse che fanno male, sono molto goloso. Sono vegetariano, ma non posso dire di mangiare bene o impartire lezioni. Mangio tanta, troppa pasta. Sicuramente ho in programma di diventare vegano, ma in quanto goloso ci metto tanto, come nel percorso da onnivoro a vegetariano”.

Parliamo di Nathan Never: potrebbe mai diventare vegetariano o assaggiare il tuo prodotto?
“Ah, no, non voglio mischiare Nathan Never nelle mie scelte personali. In Bonelli abbiamo già Dylan Dog che è vegetariano e Roberto, il protagonista del mio romanzo gratuito, diventa vegetariano da onnivoro. Se farò un secondo libero da vegetariano diventerà vegano”.

Cosa si potrebbe fare a livello sociale e politico per indirizzare sempre più persone verso questa scelta?
“Mancano le figure di riferimento, mancano politici nuovi. Sono quelli di quarant’anni fa che fanno politica di quarant’anni fa. Il nostro è un discorso più giovane, più recente, il cambiamento è come dicevo culturale e quindi necessita di tempo. Ma una cosa la posso dire: gli intellettuali arrivano prima: Margherita Hack ne è stato, per me, l’esempio più fulgido”.

Yuri Benaglio